Il Centro Zenith in viaggio verso Auschiwtz e Birkenau
L’Associazione di volontariato in visita dal 28 Aprile al 1° Maggio, ai tristi campi di concentramento
sabato 28 aprile 2018
I ragazzi del centro Zenith, capitanati dal prof. Antonello Fortunato, si imbarcheranno questa mattina verso un'altra avventura. Questa volta, però, protagonista sarà il coraggio, poiché, i ragazzi, "toccheranno con mano l'irrazionalità del male" come afferma lo stesso Antonello. Si tratta dei campi di concentramento di Auschiwtz e Birkenau, dove, secondo alcune prove documentali, i primi ad essere deportati e uccisi furono propri i disabili.
Oltre 70.000 disabili nel '39 conobbero la morte e 375mila persone furono sterilizzate dal regime nazista, in quanto ritenute "vite che non meritavano di essere vissute"; una pratica che si interruppe, solo formalmente, nel '41, su pressione dell'opinione pubblica e delle Chiese.
Dal passato deriva una macchina fondata sull'orrore e sul male più estremo, il cui scopo fu di annientare tutti gli esseri umani che non rientravano nei parametri di integrità e nelle logiche del Reich; una delle tante pagine nere della nostra storia ma che può servire a riflettere sulla necessità di una cultura più aperta e consapevole nei confronti della disabilità.
Un viaggio nel passato, che si preannuncia come un importante insegnamento per il futuro, rammentandoci che senza il rispetto dei diritti umani, le cose più terribili possono diventare realtà. Un insegnamento che ci permette di affrontare la violazione dei diritti umani e i relativi crimini, e aiuta, anche, a sensibilizzare e a migliorare la comprensione di questo evento storico.
"Come associazione di volontariato, quotidianamente lavoriamo per assicurare la dignità di ogni uomo -spiega il prof. Fortunato- Siamo convinti che è necessario tenere alta la coscienza critica per non tornare indietro.
Purtroppo viviamo in una cultura dello scarto, se non sei produttivo ed efficiente, se le tue qualità sono scadenti, se hai la pelle diversa, rischi di essere tagliato fuori. Studiando la storia, maestra di vita, abbiamo capito che i primi ad essere eliminati, in quella immensa fabbrica della morte, erano i diversamente abili, perché un peso per la comunità."
Un viaggio non semplice per l'Associazione, ma necessario perché visitare i luoghi di memoria non solo ci aiuta a comprendere in cosa, in generale, consistono i diritti umani, ma quanto sia fondamentale creare un mondo nel quale ci sia spazio per tutti.
Oltre 70.000 disabili nel '39 conobbero la morte e 375mila persone furono sterilizzate dal regime nazista, in quanto ritenute "vite che non meritavano di essere vissute"; una pratica che si interruppe, solo formalmente, nel '41, su pressione dell'opinione pubblica e delle Chiese.
Dal passato deriva una macchina fondata sull'orrore e sul male più estremo, il cui scopo fu di annientare tutti gli esseri umani che non rientravano nei parametri di integrità e nelle logiche del Reich; una delle tante pagine nere della nostra storia ma che può servire a riflettere sulla necessità di una cultura più aperta e consapevole nei confronti della disabilità.
Un viaggio nel passato, che si preannuncia come un importante insegnamento per il futuro, rammentandoci che senza il rispetto dei diritti umani, le cose più terribili possono diventare realtà. Un insegnamento che ci permette di affrontare la violazione dei diritti umani e i relativi crimini, e aiuta, anche, a sensibilizzare e a migliorare la comprensione di questo evento storico.
"Come associazione di volontariato, quotidianamente lavoriamo per assicurare la dignità di ogni uomo -spiega il prof. Fortunato- Siamo convinti che è necessario tenere alta la coscienza critica per non tornare indietro.
Purtroppo viviamo in una cultura dello scarto, se non sei produttivo ed efficiente, se le tue qualità sono scadenti, se hai la pelle diversa, rischi di essere tagliato fuori. Studiando la storia, maestra di vita, abbiamo capito che i primi ad essere eliminati, in quella immensa fabbrica della morte, erano i diversamente abili, perché un peso per la comunità."
Un viaggio non semplice per l'Associazione, ma necessario perché visitare i luoghi di memoria non solo ci aiuta a comprendere in cosa, in generale, consistono i diritti umani, ma quanto sia fondamentale creare un mondo nel quale ci sia spazio per tutti.