Griner e Colasuonno: «Gli ex amministratori ora danno buoni consigli non potendo più dare cattivo esempio»
Gli esponenti di PD e L'Alternativa: «Questa nuova fase avrebbe bisogno di silenzio, non di una gara a chi urla di più»
giovedì 7 maggio 2020
4.08
«Le sciagure sembrano non finire mai per Andria. Ai 90 milioni di debito e all'epidemia di Coronavirus, va aggiunta adesso la tempesta di sparate a casaccio per il rilancio della città, firmate da esponenti dell'ex maggioranza di centrodestra. Azzeramenti di tasse, richieste di soldi a fondo perduto, proposte di riaperture incontrollate, sollecitazioni al Commissario Straordinario ad interessarsi dei problemi della città e così via. Ogni giorno una nuova, a ruota libera». Lo dichiarano in una nota Antonio Griner (Partito Democratico) e Pasquale Colasuonno (L'Alternativa), che citano una celeberrima frase della canzone "Bocca di rosa" di Fabrizio De Andrè per ricordare come alcuni -riferendosi agli ex amministratori del centro destra- "ora danno buoni consigli, non potendo più dare cattivo esempio".
«Il giochetto è evidente: le nostre vecchie volpi stanno cercando in tutti i modi di far passare l'idea che se le cose vanno così male per la città è per via del virus, non per colpa loro, nel tentativo di ricostruirsi una verginità politica. Adesso tanto c'è il Commissario a cui addossare ogni questione, così fanno finta di dimenticare che il Commissario fa quel che può visto la situazione in cui ha trovato la città, e andrebbe per questo ringraziato. Visto allora che ancora troppo in pochi lo stanno facendo, ci tocca ricordare che se qualunque operazione di sgravio fiscale per gli andriesi oggi è praticamente impossibile, è proprio per lo stato pietoso in cui hanno lasciato le casse della città. Tutte le tariffe al massimo, le cooperative non pagate, i servizi ridotti all'osso, il deserto sociale e culturale, c'erano già prima dell'epidemia. Questo non lo scordiamo.
È davvero comico pensare che chi ha distrutto una città governandola in un periodo in cui tutto sommato le cose andavano normalmente, oggi, in un periodo in cui le cose sono molto più complesse, si metta a sparare ricette per la ripartenza a destra e a manca. Quali ricette poi? Sempre le stesse a base di esenzioni temporanee per tenere a bada qualcuno, deregolamentazioni, deroghe. Cioè le stesse prassi che hanno portato Andria al dissesto economico e al commissariamento. Una ripartenza vera invece dovrebbe avere tutt'altro tenore. Di fronte a una crisi come quella che ci ha investiti non si può rispondere con mezzucci e trovate estemporanee, le si fa solo il solletico. Serve invece una mobilitazione organica e progettata. Una mobilitazione da pianificare tenendo conto delle nuove drammatiche povertà emerse, delle nuove abitudini di vita e chiamando in causa le diverse parti sociali, responsabilizzandole. La guerra ai disastri del Coronavirus, non può e non deve trasformarsi in una guerra fra poveri.
Questa nuova fase invece di una gara a chi urla di più, avrebbe bisogno di silenzio. Soprattutto quello degli ex amministratori di centrodestra, che ora danno buoni consigli, non potendo più dare cattivo esempio», conclude la nota di Griner e Colasuonno.
«Il giochetto è evidente: le nostre vecchie volpi stanno cercando in tutti i modi di far passare l'idea che se le cose vanno così male per la città è per via del virus, non per colpa loro, nel tentativo di ricostruirsi una verginità politica. Adesso tanto c'è il Commissario a cui addossare ogni questione, così fanno finta di dimenticare che il Commissario fa quel che può visto la situazione in cui ha trovato la città, e andrebbe per questo ringraziato. Visto allora che ancora troppo in pochi lo stanno facendo, ci tocca ricordare che se qualunque operazione di sgravio fiscale per gli andriesi oggi è praticamente impossibile, è proprio per lo stato pietoso in cui hanno lasciato le casse della città. Tutte le tariffe al massimo, le cooperative non pagate, i servizi ridotti all'osso, il deserto sociale e culturale, c'erano già prima dell'epidemia. Questo non lo scordiamo.
È davvero comico pensare che chi ha distrutto una città governandola in un periodo in cui tutto sommato le cose andavano normalmente, oggi, in un periodo in cui le cose sono molto più complesse, si metta a sparare ricette per la ripartenza a destra e a manca. Quali ricette poi? Sempre le stesse a base di esenzioni temporanee per tenere a bada qualcuno, deregolamentazioni, deroghe. Cioè le stesse prassi che hanno portato Andria al dissesto economico e al commissariamento. Una ripartenza vera invece dovrebbe avere tutt'altro tenore. Di fronte a una crisi come quella che ci ha investiti non si può rispondere con mezzucci e trovate estemporanee, le si fa solo il solletico. Serve invece una mobilitazione organica e progettata. Una mobilitazione da pianificare tenendo conto delle nuove drammatiche povertà emerse, delle nuove abitudini di vita e chiamando in causa le diverse parti sociali, responsabilizzandole. La guerra ai disastri del Coronavirus, non può e non deve trasformarsi in una guerra fra poveri.
Questa nuova fase invece di una gara a chi urla di più, avrebbe bisogno di silenzio. Soprattutto quello degli ex amministratori di centrodestra, che ora danno buoni consigli, non potendo più dare cattivo esempio», conclude la nota di Griner e Colasuonno.