Gli auguri di buon anno del Presidente Emiliano
"Riconciliatevi amici miei. Innanzitutto con voi stessi", il post del governatore pugliese
mercoledì 1 gennaio 2020
11.17
Ecco gli auguri di buon anno da Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
"Riconciliatevi amici miei.
Innanzitutto con voi stessi.
Ognuno di noi è una meraviglia unica, irripetibile, statisticamente più rara di un sei al superenalotto.
Su quanti miliardi di combinazioni possibili siamo nati proprio noi e non qualcun altro?
Pensate alla rarità di questo fiore sbocciato nel buio, nel gelo e nel calore smisurati che tutto ingoiano nell'Universo!
Pensate alle vostre capacità prodigiose, ai vostri cinque sensi che percepiscono forme, colori, morbidezza, dolcezza, le bollicine dello spumante che berrete stasera dopo la mezzanotte, la musica che ascolterete nelle piazze, il calore della pelle e del fiato di chi starà per baciarvi sotto il vischio.
Distinguerete un amore filiale o dall'attrazione erotica, e avvertirete la differenza tra ciò che potrebbe durare una vita ed un bacio destinato a comporre i ricordi di una serata.
Siete come gli dei e non lo sapete.
Avete perso la capacità di distinguere voi stessi da una pietra o da una sostanza chimica?
Niente paura. Ci sono alcuni di noi che sono poeti. Basterà andare al cinema, a teatro, leggere un libro, ascoltare musica o farsi affascinare da un mimo o da un trapezista, per riprendere coscienza di noi stessi, dell'incredibile circostanza di essere fatti di poesia.
Siamo divinità che traggono energia bevendo vino o guardando una partita di basket.
Inventiamo continuamente giochi, come i bambini, perché rimaniamo per sempre bambini.
Giochiamo al nostro ruolo, ci sentiamo importanti, diventiamo presuntuoso e ci sentiamo onnipotenti, ma quando non ci fanno vincere, ce la prendiamo col destino, con Dio, col nostro amico per il quale proviamo invidia.
Riconciliamoci anche con lui.
Altrimenti tutta la nostra unicità scomparirà nel rancore e nella discordia. Fino alla guerra. Fino all'ingordigia. Fino all'egoismo. All'insulto. Al disprezzo.
Rispettiamoci.
Cerchiamo di convivere senza farci danno, perché quando viviamo e giochiamo insieme, la felicità arriva subito, come un miracolo che sempre si ripete.
Odiarsi è il diavolo, è la disgrazia, è il buio. Aiutarsi gli uni gli altri è la gioia, l'armonia, il successo, l'orgoglio, il risultato, la vittoria, l'amore e l'amicizia che durano per sempre e si trasmettono alle generazioni che verranno.
Siamo divini, ma quando dividiamo la madre dal figlio, il nero dal bianco, il cristiano dall'ebreo, siamo uno spreco incommesurabile di talenti ricevuti.
Scateniamo la nostra voglia di lottare per il prossimo, amiamolo davvero quanto amiamo noi stessi.
La vita dura un attimo e sprecarla nella solitudine del male è la più insensata delle scelte.
Ballate stasera, baciatevi, stringetevi, parlatevi, scusatevi, ditevi ti amo, ti voglio bene, ti rispetto e soprattutto ditevi grazie.
Grazie per avere reso bella la vita di tutti coloro che amiamo. Basta amarli per renderli più felici.
Non siamo perfetti, non siamo eterni e non sappiamo con precisione che succede alla nostra anima.
Non siamo neppure sicuri che esista. Ma tutti speriamo di ritrovarci insieme a vivere con le meravigliose persone che hanno reso grandiosa l'Umanitá.
Non so dirvi se ció accadrà veramente, ma il solo fatto di avere questo grandioso sogno comune, rende eroici tutti noi che con forza sovrumana sopportiamo la nostra condizione.
Auguri dunque, fratelli e sorelle mie. Siate forti, giusti, determinati, dividete la vostra fortuna con quelli di noi che non hanno avuta la stessa bella sorte.
Fatelo subito, senza indugiare, ne sgorgherà felicità e gioia.
Solo di queste potrete appropriarvi.
Del resto non saprete mai che farvene".
"Riconciliatevi amici miei.
Innanzitutto con voi stessi.
Ognuno di noi è una meraviglia unica, irripetibile, statisticamente più rara di un sei al superenalotto.
Su quanti miliardi di combinazioni possibili siamo nati proprio noi e non qualcun altro?
Pensate alla rarità di questo fiore sbocciato nel buio, nel gelo e nel calore smisurati che tutto ingoiano nell'Universo!
Pensate alle vostre capacità prodigiose, ai vostri cinque sensi che percepiscono forme, colori, morbidezza, dolcezza, le bollicine dello spumante che berrete stasera dopo la mezzanotte, la musica che ascolterete nelle piazze, il calore della pelle e del fiato di chi starà per baciarvi sotto il vischio.
Distinguerete un amore filiale o dall'attrazione erotica, e avvertirete la differenza tra ciò che potrebbe durare una vita ed un bacio destinato a comporre i ricordi di una serata.
Siete come gli dei e non lo sapete.
Avete perso la capacità di distinguere voi stessi da una pietra o da una sostanza chimica?
Niente paura. Ci sono alcuni di noi che sono poeti. Basterà andare al cinema, a teatro, leggere un libro, ascoltare musica o farsi affascinare da un mimo o da un trapezista, per riprendere coscienza di noi stessi, dell'incredibile circostanza di essere fatti di poesia.
Siamo divinità che traggono energia bevendo vino o guardando una partita di basket.
Inventiamo continuamente giochi, come i bambini, perché rimaniamo per sempre bambini.
Giochiamo al nostro ruolo, ci sentiamo importanti, diventiamo presuntuoso e ci sentiamo onnipotenti, ma quando non ci fanno vincere, ce la prendiamo col destino, con Dio, col nostro amico per il quale proviamo invidia.
Riconciliamoci anche con lui.
Altrimenti tutta la nostra unicità scomparirà nel rancore e nella discordia. Fino alla guerra. Fino all'ingordigia. Fino all'egoismo. All'insulto. Al disprezzo.
Rispettiamoci.
Cerchiamo di convivere senza farci danno, perché quando viviamo e giochiamo insieme, la felicità arriva subito, come un miracolo che sempre si ripete.
Odiarsi è il diavolo, è la disgrazia, è il buio. Aiutarsi gli uni gli altri è la gioia, l'armonia, il successo, l'orgoglio, il risultato, la vittoria, l'amore e l'amicizia che durano per sempre e si trasmettono alle generazioni che verranno.
Siamo divini, ma quando dividiamo la madre dal figlio, il nero dal bianco, il cristiano dall'ebreo, siamo uno spreco incommesurabile di talenti ricevuti.
Scateniamo la nostra voglia di lottare per il prossimo, amiamolo davvero quanto amiamo noi stessi.
La vita dura un attimo e sprecarla nella solitudine del male è la più insensata delle scelte.
Ballate stasera, baciatevi, stringetevi, parlatevi, scusatevi, ditevi ti amo, ti voglio bene, ti rispetto e soprattutto ditevi grazie.
Grazie per avere reso bella la vita di tutti coloro che amiamo. Basta amarli per renderli più felici.
Non siamo perfetti, non siamo eterni e non sappiamo con precisione che succede alla nostra anima.
Non siamo neppure sicuri che esista. Ma tutti speriamo di ritrovarci insieme a vivere con le meravigliose persone che hanno reso grandiosa l'Umanitá.
Non so dirvi se ció accadrà veramente, ma il solo fatto di avere questo grandioso sogno comune, rende eroici tutti noi che con forza sovrumana sopportiamo la nostra condizione.
Auguri dunque, fratelli e sorelle mie. Siate forti, giusti, determinati, dividete la vostra fortuna con quelli di noi che non hanno avuta la stessa bella sorte.
Fatelo subito, senza indugiare, ne sgorgherà felicità e gioia.
Solo di queste potrete appropriarvi.
Del resto non saprete mai che farvene".