Fidelis Andria-Nardò, Panarelli: «Gara impegnativa, troveremo una squadra preparata»
I biancazzurri attendono domani pomeriggio i salentini per la 12^ giornata di campionato
sabato 16 gennaio 2021
13.03
Dopo un turno di riposo forzato per il rinvio del derby contro il Taranto causa covid, la Fidelis Andria torna in campo domani pomeriggio e attende al "Degli Ulivi" il Nardò, che in classifica ha un punto di vantaggio sui biancazzurri. I federiciani vogliono bissare il successo contro il Gravina e proseguire la striscia positiva di risultati che dura da cinque partite, con tre vittorie e due pareggi. Anche i salentini hanno vinto tre volte nelle ultime cinque uscite ma nel mezzo contano due sconfitte contro Taranto e Portici.
Nella conferenza stampa della vigilia, così il tecnico biancazzurro Luigi Panarelli sul ritorno in campo dopo due settimane: «Tutte queste soste complicano il lavoro settimanale, soprattutto quando si viene da una serie di risultati positivi e c'è maggiore autostima nel gruppo. Quando non si scende in campo per l'appuntamento ufficiale la domenica, ne risente la continuità. Bisogna però prenderne atto, questi imprevisti possono esserci sempre: se prima si sono fermate tutte le squadre, oggi lo stop può avvenire solo per qualcuno di settimana in settimana. Al momento possiamo fare solo piccoli accorgimenti sulla tenuta fisica dei singoli calciatori e della squadra».
Secondo turno consecutivo in casa per la Fidelis: «E' sempre un piacere giocare al "Degli Ulivi", ma finora abbiamo dimostrato che in casa e fuori il nostro modo di impostare le partite non cambia. Domani ci aspetta una gara molto impegnativa perché troviamo una squadra in salute, ha battuto anche Casarano e Altamura. E' una squadra molto preparata, ma anche noi daremo filo da torcere. Nardò una sorpresa di questo campionato? Ci sono tante squadre racchiuse in pochi punti. Basta poco però per impelagarsi nei bassifondi della classifica».
Sui nuovi arrivi, Panarelli spiega: «Il processo di integrazione dei nuovi sta procedendo spedito, abbiamo avuto qualche giorno in più per assimilare altri concetti. Del resto siamo sempre stati un cantiere aperto: questo comporta l'innesto di giocatori bravi, cosa che ci fa piacere, ma d'altra parte alcuni schemi vanno ripassati di volta in volta per far integrare i nuovi. Formazione? Non faccio pretattica ma è un modo di vivere mio e dello staff, tenendo tutti i giocatori sempre sulla corda».
Nella conferenza stampa della vigilia, così il tecnico biancazzurro Luigi Panarelli sul ritorno in campo dopo due settimane: «Tutte queste soste complicano il lavoro settimanale, soprattutto quando si viene da una serie di risultati positivi e c'è maggiore autostima nel gruppo. Quando non si scende in campo per l'appuntamento ufficiale la domenica, ne risente la continuità. Bisogna però prenderne atto, questi imprevisti possono esserci sempre: se prima si sono fermate tutte le squadre, oggi lo stop può avvenire solo per qualcuno di settimana in settimana. Al momento possiamo fare solo piccoli accorgimenti sulla tenuta fisica dei singoli calciatori e della squadra».
Secondo turno consecutivo in casa per la Fidelis: «E' sempre un piacere giocare al "Degli Ulivi", ma finora abbiamo dimostrato che in casa e fuori il nostro modo di impostare le partite non cambia. Domani ci aspetta una gara molto impegnativa perché troviamo una squadra in salute, ha battuto anche Casarano e Altamura. E' una squadra molto preparata, ma anche noi daremo filo da torcere. Nardò una sorpresa di questo campionato? Ci sono tante squadre racchiuse in pochi punti. Basta poco però per impelagarsi nei bassifondi della classifica».
Sui nuovi arrivi, Panarelli spiega: «Il processo di integrazione dei nuovi sta procedendo spedito, abbiamo avuto qualche giorno in più per assimilare altri concetti. Del resto siamo sempre stati un cantiere aperto: questo comporta l'innesto di giocatori bravi, cosa che ci fa piacere, ma d'altra parte alcuni schemi vanno ripassati di volta in volta per far integrare i nuovi. Formazione? Non faccio pretattica ma è un modo di vivere mio e dello staff, tenendo tutti i giocatori sempre sulla corda».