Disastro Ferroviario, Carbone (PD): «Magistratura faccia suo corso»

Il Partito Democratico attacca il M5S

mercoledì 20 luglio 2016 12.31
«All'indomani delle strazianti esequie delle vittime del disastro ferroviario del 12 luglio, esprimiamo profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei parenti che hanno dato a tutti noi una grande lezione di dignità e compostezza nel dolore». Sono le parole contenute in una nota stampa e firmate da Maria Carbone, Segretaria del Partito Democratico di Andria che, tuttavia, ripercorrendo la triste vicenda compie un appunto politico nei confronti del Movimento 5 Stelle.

«Ringraziamo gli Enti, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco e tutte le associazioni di volontariato che hanno messo in campo, in maniera celere, una macchina dei soccorsi efficiente e impeccabile, mossa da tutta quella solidarietà e generosità che la nostra comunità sa tirare fuori nei momenti di estremo dolore. La tragedia ha gettato la nostra città nel dolore, nello sconforto e nella rabbia totali; il nostro è un territorio martoriato che ha però saputo reagire con forza, prontezza e dignità. Ne siamo fieri! Molti di noi hanno scoperto solo martedì scorso che sulla tratta Andria-Corato è presente un sistema obsoleto come il blocco telefonico. Certo questo è un fatto gravissimo e intollerabile, bisogna battersi per cambiare immediatamente queste norme e mettere in sicurezza tutte le tratte ferroviarie, a partire dalla nostra. È altrettanto certo che chi si occupa direttamente di trasporti nelle diverse istituzioni aveva il dovere di saperlo, di porsi questi interrogativi e di prendere i dovuti provvedimenti. Ora spetta alla magistratura stabilire le cause della tragedia e individuare i vari responsabili a tutti i livelli».

«Nutriamo piena e incondizionata fiducia nel lavoro degli organi inquirenti e siamo certi che riusciranno a ricostruire l'intera vicenda in tempi celeri. Questa settimana di dolore, in cui abbiamo ritenuto fosse indispensabile mantenere un assoluto silenzio per il rispetto delle vittime e dei loro cari, non abbiamo condiviso la corsa intrapresa da alcuni nell'attribuzione di presunte colpe a Tizio o a Caio. Non lo comprendiamo mai, a maggior ragione non possiamo quando a farlo sono soggetti impegnati politicamente e/o con ruoli istituzionali. Le responsabilità dei ritardi nell'adeguamento di quella tratta sono tante e così diffuse che riteniamo estremamente fuorviante e inappropriato puntare il dito contro questo o quello».

«Senza voler minimamente intraprendere anche noi questo scellerato percorso ma col solo intento di voler chiarire meglio questa nostra posizione, chiediamo ad esempio all'ex assessore Di Pilato, oggi il più stretto collaboratore di D'Ambrosio, come mai dal 2007 al 2009 sono stati impiegati due anni per lo studio di fattibilità dell'interramento del tratto di Andria, facendo così di fatto bloccare il progetto preliminare che aveva già avuto l'ok dalla Regione. Basta con le speculazioni politiche, le vittime e i loro cari certo non lo meritano! Ribadiamo che le indagini e la individuazione delle responsabilità spettano unicamente alla Magistratura la quale ha istituzionalmente questo compito che saprà, anche questa volta, egregiamente assolvere. Le pressioni della politica sulle indagini non hanno mai giovato a nulla anche perché gli organi inquirenti non hanno bisogno di pressioni per svolgere il proprio compito. Quello che invece spetta a tutti gli organismi politici e istituzionali è il ripristino, il prima possibile e nel rispetto di tutti i canoni della sicurezza, dei collegamenti per e da Bari più agevoli possibili in modo che a pagare gli ulteriori disagi di questa tragedia non siano, ancora una volta, i pendolari. Subito dopo si dovrà celermente e finalmente provvedere all'adeguamento e all'interramento di quella tratta ferroviaria e al controllo della messa in sicurezza di tutte le linee ferroviarie, anche private, in modo che mai più accada una tragedia del genere».