Cassoni per la raccolta degli indumenti usati presi d'assalto: incivili lasciano rifiuti indifferenziati
Una situazione a dir poco sconcertante ed anche pericolosa, se si considerano i rilievi di ordine igienico sanitario
domenica 19 ottobre 2025
10.13
Contenitori per la raccolta degli indumenti usati presi d'assalto da persone incivili che lasciano o peggio ancora introducono all'interno di questi cassoni rifiuti indifferenziati. Una situazione a dir poco sconcertante ed anche pericolosa, se si considerano i rilievi di ordine igienico sanitario, che sta colpendo Andria ormai da qualche mese.
Vale la pena di ricordare che per smaltire gli indumenti usati ad Andria, come del resto in altre città in cui funziona questo servizio, come ad esempio Barletta o nel capoluogo regionale, è necessario utilizzare gli appositi contenitori gialli per la raccolta differenziata, disponibili a tappetto in tutta l'area urbana. L'iniziativa, gestita dall'azienda Cannone srl di Andria, per conto delle imprese che si occupano della raccolta differenziata, permette di recuperare i tessuti per il riuso o il riciclo, evitando che finiscano in discarica.
"Ma per ottenere il risultato auspicato è indispensabile conferire solo indumenti e non altri tipi di rifiuti, per non danneggiare i contenitori e il materiale raccolto –sottolinea Antonio Cannone, amministratore dell'azienda che gestisce non solo su Andria ma bensì in circa 160 città in tutta Italia, il servizio raccolta indumenti usati- Succede quindi non solo di vedere cumuli di spazzatura accanto ai bidoni della raccolta degli indumenti usati –fenomeno diffuso in ogni zona cittadina, dal centro alla periferia urbana- ma anche al loro interno, con tutte le inevitabili conseguenze per i nostro operatori".
L'errato conferimento dei rifiuti indifferenziati, comporta un aggravio dei costi, per il corretto smaltimento degli stessi. "Purtroppo questo non è un problema solo del nostro territorio, ma diffuso in tutta la penisola. In alcuni casi i gestori della raccolta degli indumenti usati hanno pure vietato ulteriori conferimenti a fronte del tutto esaurito. In Puglia siamo rimasti solo pochi raccoglitori –prosegue Antonio Cannone- a gestire questo servizio, poiché di fronte a questa situazione emergenziale, faticosamente si riesce a sopravvivere, tant'è che, nostro malgrado, stiamo cessando il servizio di raccolta degli indumenti usati in diversi comuni dove non ci viene riconosciuto alcun contributo economico. I vantaggi per la collettività circa un corretto conferimento sono del resto notevoli: ad esempio per i Comuni di Andria e Barletta grazie a questo servizio di raccolta differenziata vi è un risparmio per le discariche di circa € 100.000/110.000 annui, invece per il comune di Bari con i quantitativi raccolti si arriverebbe a circa € 500mila annui. In Basilicata, le aziende che gestiscono il servizio di igiene urbana hanno sottoscritto nuove convenzione, per le quali viene riconosciuto un contributo economico per le attività di raccolta e trasporto degli indumenti usati. Noi dal canto nostro cerchiamo di fare di tutto per garantire un servizio efficiente, ma oggi è necessario che ci sia la collaborazione di tutti, dei cittadini come anche delle istituzioni, che devono contribuire ad aumentare la consapevolezza della raccolta differenziata, in primis attraverso attività di vigilanza ed anche con l'inasprimento delle sanzioni".
Vale la pena di ricordare che per smaltire gli indumenti usati ad Andria, come del resto in altre città in cui funziona questo servizio, come ad esempio Barletta o nel capoluogo regionale, è necessario utilizzare gli appositi contenitori gialli per la raccolta differenziata, disponibili a tappetto in tutta l'area urbana. L'iniziativa, gestita dall'azienda Cannone srl di Andria, per conto delle imprese che si occupano della raccolta differenziata, permette di recuperare i tessuti per il riuso o il riciclo, evitando che finiscano in discarica.
"Ma per ottenere il risultato auspicato è indispensabile conferire solo indumenti e non altri tipi di rifiuti, per non danneggiare i contenitori e il materiale raccolto –sottolinea Antonio Cannone, amministratore dell'azienda che gestisce non solo su Andria ma bensì in circa 160 città in tutta Italia, il servizio raccolta indumenti usati- Succede quindi non solo di vedere cumuli di spazzatura accanto ai bidoni della raccolta degli indumenti usati –fenomeno diffuso in ogni zona cittadina, dal centro alla periferia urbana- ma anche al loro interno, con tutte le inevitabili conseguenze per i nostro operatori".
L'errato conferimento dei rifiuti indifferenziati, comporta un aggravio dei costi, per il corretto smaltimento degli stessi. "Purtroppo questo non è un problema solo del nostro territorio, ma diffuso in tutta la penisola. In alcuni casi i gestori della raccolta degli indumenti usati hanno pure vietato ulteriori conferimenti a fronte del tutto esaurito. In Puglia siamo rimasti solo pochi raccoglitori –prosegue Antonio Cannone- a gestire questo servizio, poiché di fronte a questa situazione emergenziale, faticosamente si riesce a sopravvivere, tant'è che, nostro malgrado, stiamo cessando il servizio di raccolta degli indumenti usati in diversi comuni dove non ci viene riconosciuto alcun contributo economico. I vantaggi per la collettività circa un corretto conferimento sono del resto notevoli: ad esempio per i Comuni di Andria e Barletta grazie a questo servizio di raccolta differenziata vi è un risparmio per le discariche di circa € 100.000/110.000 annui, invece per il comune di Bari con i quantitativi raccolti si arriverebbe a circa € 500mila annui. In Basilicata, le aziende che gestiscono il servizio di igiene urbana hanno sottoscritto nuove convenzione, per le quali viene riconosciuto un contributo economico per le attività di raccolta e trasporto degli indumenti usati. Noi dal canto nostro cerchiamo di fare di tutto per garantire un servizio efficiente, ma oggi è necessario che ci sia la collaborazione di tutti, dei cittadini come anche delle istituzioni, che devono contribuire ad aumentare la consapevolezza della raccolta differenziata, in primis attraverso attività di vigilanza ed anche con l'inasprimento delle sanzioni".