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Scuola e Lavoro

Diminuiscono i ricavi delle imprese pugliesi

La BAT in flessione per le società di capitali ma è positiva per le società di persone

Diminuiscono i ricavi delle imprese pugliesi soggette agli Studi di settore. In particolare, le società di capitali registrano una flessione del 3,5 per cento, le società di persone del 2,6 per cento, le persone fisiche (liberi professionisti e lavoratori autonomi) dell'1,1 per cento. A rilevarlo è il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha elaborato gli ultimi dati del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia. I contribuenti soggetti agli studi di settore in Puglia, per l'anno d'imposta 2011, sono stati 196.016 (nel 2010 erano 195.660). Gli incassi medi dichiarati ammontano a 193mila. Il valore più alto si registra a Bari (214mila). Al secondo posto c'è la provincia di Barletta-Andria-Trani con 207mila euro. Poi Taranto (189mila), Brindisi (188mila), Foggia (176mila) e Lecce (169mila).

In dettaglio, i ricavi medi delle società di capitali della Puglia scendono di circa 22mila euro (da 626mila a 604mila euro). Nel Salento si registra la performance peggiore: -5,1 per cento (da 579mila a 549mila euro). Seguono Foggia (-4,4), Bari (-3,3), Taranto (-3,2), Bat (-3,1) e Brindisi (-0,6). Riguardo alle società di persone, i ricavi medi diminuiscono di quasi 7mila euro (da 261mila a 254mila euro). Nella provincia di Lecce si passa da 250mila a 239mila euro, con un tasso negativo del 4,3. Segni negativi anche per Foggia (-3,3 per cento), Taranto (-3,2), Bari (-3) e Brindisi (-1,6). L'unica provincia che non arretra è la Bat che cresce dell'1,3 per cento (da 293mila a 297mila euro). In merito alle persone fisiche (liberi professionisti e lavoratori autonomi), i compensi medi restano, nel complesso, quelli dell'anno precedente (da 102mila a 101mila euro), ad eccezione di Taranto che subisce un calo del 2,9 per cento e Bari (-2,3). Lieve la contrazione a Brindisi (-1,1) e a Lecce (-0,1), mentre aumentano i compensi percepiti dai lavoratori della Bat (0,8) e di Foggia (0,6).

Gli studi di settore sono uno strumento del Fisco al fine di rilevare i parametri per la determinazione dei redditi di lavoratori autonomi e imprese. Costituiscono la naturale evoluzione di precedenti meccanismi di determinazione dei ricavi ovvero del reddito dei contribuenti di minori dimensioni. Le finalità sono quelle di contrasto e lotta contro l'evasione fiscale.
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