
Politica
Consiglio comunale, via libera tra polemiche al Bilancio Consolidato: votano no Nespoli e Di Pilato
L'opposizione per protesta non partecipa alla votazione. Assenti i 5 Stelle
Andria - martedì 2 ottobre 2018
14.13
Il Bilancio Consolidato, ovvero la storia patrimoniale dell'ente in riferimento alle partecipate, recente adempimento a cui sono chiamati le pubbliche amministrazioni passa con 17 voti a favore, non partecipano al voto i consiglieri comunali di centrosinistra, assente il Movimento 5 Stelle.
Dopo una discussione ampia ed accesa il provvedimento illustrato in aula dall'assessore al bilancio, Francesco Lullo, è comunque stato licenziato. Ma da sottolineare sono due dati politici: i consiglieri comunali di Forza Italia, Antonio Nespoli e Laura Di Pilato votano contro il provvedimento mentre Nino Marmo, seppur votando a favore non risparmia critiche all'amministrazione soprattutto in merito alla Multiservice per cui serve un miglioramento delle performance. L'80 percento delle spese sono destinate al personale, ma non si chiede assolutamente di ridurlo piuttosto di mettere a punto un piano industriale. Per quanto riguarda la posizione di Nespoli e Di Pilato è motivata dal fatto che non condividono nel merito e nel metodo alcune decisioni come quella del taglio di alcuni servizi che riguardano la pubblica istruzione.
"Il mio voto contrario -sottolinea Nespoli- relativamente al provvedimento del bilancio consolidato si fonda essenzialmente su motivazioni prima politiche e poi prettamente tecniche. Quelle politiche riguardano ancora una volta l'assenza totale di un confronto e di una condivisione all'interno della maggioranza su provvedimenti aventi profili di natura finanziaria e che investono il rapporto dell'Ente con le società partecipate. Non è più possibile portare all'attenzione dei consiglieri comunali atti senza un necessario coordinamento e raccordo con i Gruppi Consiliari, tenuti all'oscuro di rilevanti processi decisionali. Le motivazioni tecniche si fondano, invece, sull'assenza di un piano industriale serio e adeguato, con particolare riferimento alla partecipata al 100% Andria Multiservice spa, alla luce della relazione del MEF e del Piano di riequilibrio pluriennale, che accendono dei riflettori non trascurabili sulla sostenibilità economica e gestionale della nostra municipalizzata, sulla quale occorre intervenire in maniera seria e altamente professionale, in modo trasparente, nonostante la coltre di silenzio consociativo che alcune minoranze hanno dimostrato nel corso degli anni proprio sulla gestione della municipalizzata stessa. Sulle dimissioni ho detto in aula che vado all'appuntamento per rassegnare comunque le mie dimissioni solo se i consiglieri del M5S mi garantiscono che anche loro le rassegnano comunque indipendentemente dal numero dei consiglieri che si presentano, altrimenti è solo fiction da mandare in onda sui social", conclude il consigliere di Forza Italia.
Decidono, come detto, di non partecipare al voto le opposizioni di centrosinistra dopo un ampio botta e risposta proprio sui servizi, andato avanti fino a notte fonda. "Ennesimo provvedimento non condivisibile - spiega Giovanna Bruno, Andria 3 - Pd - che diventa un momento da resa dei conti interno alla maggioranza e mostra ancora una volta l'assenza di una strategia economia da parte dell'amministrazione, cosa che denunciamo ormai da tempo".
Dopo una discussione ampia ed accesa il provvedimento illustrato in aula dall'assessore al bilancio, Francesco Lullo, è comunque stato licenziato. Ma da sottolineare sono due dati politici: i consiglieri comunali di Forza Italia, Antonio Nespoli e Laura Di Pilato votano contro il provvedimento mentre Nino Marmo, seppur votando a favore non risparmia critiche all'amministrazione soprattutto in merito alla Multiservice per cui serve un miglioramento delle performance. L'80 percento delle spese sono destinate al personale, ma non si chiede assolutamente di ridurlo piuttosto di mettere a punto un piano industriale. Per quanto riguarda la posizione di Nespoli e Di Pilato è motivata dal fatto che non condividono nel merito e nel metodo alcune decisioni come quella del taglio di alcuni servizi che riguardano la pubblica istruzione.
"Il mio voto contrario -sottolinea Nespoli- relativamente al provvedimento del bilancio consolidato si fonda essenzialmente su motivazioni prima politiche e poi prettamente tecniche. Quelle politiche riguardano ancora una volta l'assenza totale di un confronto e di una condivisione all'interno della maggioranza su provvedimenti aventi profili di natura finanziaria e che investono il rapporto dell'Ente con le società partecipate. Non è più possibile portare all'attenzione dei consiglieri comunali atti senza un necessario coordinamento e raccordo con i Gruppi Consiliari, tenuti all'oscuro di rilevanti processi decisionali. Le motivazioni tecniche si fondano, invece, sull'assenza di un piano industriale serio e adeguato, con particolare riferimento alla partecipata al 100% Andria Multiservice spa, alla luce della relazione del MEF e del Piano di riequilibrio pluriennale, che accendono dei riflettori non trascurabili sulla sostenibilità economica e gestionale della nostra municipalizzata, sulla quale occorre intervenire in maniera seria e altamente professionale, in modo trasparente, nonostante la coltre di silenzio consociativo che alcune minoranze hanno dimostrato nel corso degli anni proprio sulla gestione della municipalizzata stessa. Sulle dimissioni ho detto in aula che vado all'appuntamento per rassegnare comunque le mie dimissioni solo se i consiglieri del M5S mi garantiscono che anche loro le rassegnano comunque indipendentemente dal numero dei consiglieri che si presentano, altrimenti è solo fiction da mandare in onda sui social", conclude il consigliere di Forza Italia.
Decidono, come detto, di non partecipare al voto le opposizioni di centrosinistra dopo un ampio botta e risposta proprio sui servizi, andato avanti fino a notte fonda. "Ennesimo provvedimento non condivisibile - spiega Giovanna Bruno, Andria 3 - Pd - che diventa un momento da resa dei conti interno alla maggioranza e mostra ancora una volta l'assenza di una strategia economia da parte dell'amministrazione, cosa che denunciamo ormai da tempo".