
Politica
CDX Andria, Lidl: «Ad Andria regalo ad una multinazionale, a Barletta no!»
Nota a firma di Fratelli d’Italia, Lega, Npsi-Liberali e Riformisti, Io Sud e Generazione Catuma
Andria - sabato 17 maggio 2025
5.12
In una nota a firma dei segretari cittadini dei seguenti partiti e movimenti politici Fratelli d'Italia, Lega, Npsi-Liberali e Riformisti, Io Sud e Generazione Catuma si ritorna a parlare della realizzazione in Andria del punto vendita della Lidl.
«La vicenda Lidl continua ad essere una delle tante ombre sulla gestione politico-amministrativa di Andria, un caso che grida trasparenza ma riceve solo silenzio.
Oggi un altro tassello si va ad aggiungere ai tanti dubbi ed alle tante perplessità di natura urbanistica e finanziaria che riguardano la concessione che il Comune di Andria ha dato alla Lidl.
Infatti, se ad Andria sappiamo come è andata, con il Consiglio Comunale non coinvolto e con l'occasione persa di rimpinguare le casse del Comune, a Barletta invece le cose sono andate, molto, diversamente.
Nell'ultimo Consiglio Comunale della città della Disfida, è stato deliberato di cedere a Lidl un suolo di 4.550 metri quadrati in una zona che rientra nel perimetro dei programmi di riqualificazione urbana mentre il Comune ne riceve 8571, ovvero l'area ai piedi del Castello, destinata ad un teatro all'aperto. Oltre a questo, Lidl: rinuncia a 1.000 m³ di volumetria cui avrebbe avuto diritto, a oltre 286.000 euro di differenza di valore tra cubature scambiate con il conseguente ritiro di tutti i ricorsi pendenti. In poche parole si è addivenuti ad una permuta positiva per i cittadini e non ad un "regalo" come avvenuto ad Andria. Questo, inoltre, dopo una ampia discussione pubblica che si era protratta nei mesi scorsi, agendo con una delibera, non con una semplice determina dirigenziale priva di dibattito e non nel silenzio con cui si è svolta la vicenda ad Andria.
Ed allora ci chiediamo, nuovamente, i 200mila euro che la multinazionale tedesca avrebbe dovuto versare, come contributo straordinario per un'opera pubblica, perchè non sono mai arrivati nelle casse comunali?
Nonostante le dieci domande puntuali rivolte al Sindaco Giovanna Bruno e alla sua Giunta, rimaste clamorosamente inevase, l'Amministrazione Comunale si è ostinata a non fornire risposte esaustive, cercando di mettere a tacere l'argomento.
Perché una bozza di delibera, pronta per il Consiglio Comunale, è stata ritirata senza spiegazioni? Chi ha deciso di bypassare il confronto democratico? Perché nessuno, tra sindaco ed assessori, pur essendone a conoscenza, ha informato la città ed il Consiglio Comunale che modificando le NTA (Norme Tecniche di Attuazione) sarebbe stato consentito al privato di procedere ugualmente nel suo intervento edilizio senza il coinvolgimento del Consiglio Comunale e, quindi, senza la possibilità di ricevere i 200mila euro inseriti nella bozza di delibera? Soprattutto come si è potuto consentire ad una multinazionale di aprire ad Andria senza versare il costo del contributo urbanistico straordinario da quantificare? È stata una scelta politica? Un errore amministrativo? O c'è altro che i cittadini meritano di sapere?
A peggiorare il quadro, l'apertura del punto vendita Lidl in via Trani ha generato un aumento del traffico veicolare, con congestionamenti che complicano la vita quotidiana dei residenti e mettono in difficoltà la viabilità di una arteria già tra le più trafficate della città. Non solo: il piccolo commercio, già fragile, sta subendo un duro colpo a causa della concorrenza spietata della grande distribuzione, senza che l'Amministrazione abbia previsto misure a sostegno degli esercenti locali. Anzi, questa Amministrazione ha aumentato enormemente Tari e tributo sui dehors, due salassi che denotano il vero dna di questa Giunta di sinistra. Questa sarebbe la loro visione di sviluppo per Andria?
Chiediamo con forza che il Sindaco e la sua Giunta rompano il silenzio e rispondano alle domande inevase, chiarendo ogni aspetto di questa vicenda, anche alla luce di quanto avvenuto a Barletta. I cittadini hanno diritto alla verità sui 200mila euro, sulla gestione dei permessi e sulle ricadute negative che l'apertura di Lidl ha portato.
Ci risulta, peraltro, che anche un'altra grande catena internazionale come Mc Donald's aprirà con le stesse modalità procedurali della Lidl.
Andria merita trasparenza, rispetto e un'Amministrazione che tuteli gli interessi della comunità, non che li sacrifichi. L'Amministrazione Bruno ha fatto diventare Andria una sorta di zona franca per le multinazionali.
Basta opacità, continueremo a pretendere chiarezza, per un futuro che metta al centro i bisogni dei cittadini e dei commercianti locali».
«La vicenda Lidl continua ad essere una delle tante ombre sulla gestione politico-amministrativa di Andria, un caso che grida trasparenza ma riceve solo silenzio.
Oggi un altro tassello si va ad aggiungere ai tanti dubbi ed alle tante perplessità di natura urbanistica e finanziaria che riguardano la concessione che il Comune di Andria ha dato alla Lidl.
Infatti, se ad Andria sappiamo come è andata, con il Consiglio Comunale non coinvolto e con l'occasione persa di rimpinguare le casse del Comune, a Barletta invece le cose sono andate, molto, diversamente.
Nell'ultimo Consiglio Comunale della città della Disfida, è stato deliberato di cedere a Lidl un suolo di 4.550 metri quadrati in una zona che rientra nel perimetro dei programmi di riqualificazione urbana mentre il Comune ne riceve 8571, ovvero l'area ai piedi del Castello, destinata ad un teatro all'aperto. Oltre a questo, Lidl: rinuncia a 1.000 m³ di volumetria cui avrebbe avuto diritto, a oltre 286.000 euro di differenza di valore tra cubature scambiate con il conseguente ritiro di tutti i ricorsi pendenti. In poche parole si è addivenuti ad una permuta positiva per i cittadini e non ad un "regalo" come avvenuto ad Andria. Questo, inoltre, dopo una ampia discussione pubblica che si era protratta nei mesi scorsi, agendo con una delibera, non con una semplice determina dirigenziale priva di dibattito e non nel silenzio con cui si è svolta la vicenda ad Andria.
Ed allora ci chiediamo, nuovamente, i 200mila euro che la multinazionale tedesca avrebbe dovuto versare, come contributo straordinario per un'opera pubblica, perchè non sono mai arrivati nelle casse comunali?
Nonostante le dieci domande puntuali rivolte al Sindaco Giovanna Bruno e alla sua Giunta, rimaste clamorosamente inevase, l'Amministrazione Comunale si è ostinata a non fornire risposte esaustive, cercando di mettere a tacere l'argomento.
Perché una bozza di delibera, pronta per il Consiglio Comunale, è stata ritirata senza spiegazioni? Chi ha deciso di bypassare il confronto democratico? Perché nessuno, tra sindaco ed assessori, pur essendone a conoscenza, ha informato la città ed il Consiglio Comunale che modificando le NTA (Norme Tecniche di Attuazione) sarebbe stato consentito al privato di procedere ugualmente nel suo intervento edilizio senza il coinvolgimento del Consiglio Comunale e, quindi, senza la possibilità di ricevere i 200mila euro inseriti nella bozza di delibera? Soprattutto come si è potuto consentire ad una multinazionale di aprire ad Andria senza versare il costo del contributo urbanistico straordinario da quantificare? È stata una scelta politica? Un errore amministrativo? O c'è altro che i cittadini meritano di sapere?
A peggiorare il quadro, l'apertura del punto vendita Lidl in via Trani ha generato un aumento del traffico veicolare, con congestionamenti che complicano la vita quotidiana dei residenti e mettono in difficoltà la viabilità di una arteria già tra le più trafficate della città. Non solo: il piccolo commercio, già fragile, sta subendo un duro colpo a causa della concorrenza spietata della grande distribuzione, senza che l'Amministrazione abbia previsto misure a sostegno degli esercenti locali. Anzi, questa Amministrazione ha aumentato enormemente Tari e tributo sui dehors, due salassi che denotano il vero dna di questa Giunta di sinistra. Questa sarebbe la loro visione di sviluppo per Andria?
Chiediamo con forza che il Sindaco e la sua Giunta rompano il silenzio e rispondano alle domande inevase, chiarendo ogni aspetto di questa vicenda, anche alla luce di quanto avvenuto a Barletta. I cittadini hanno diritto alla verità sui 200mila euro, sulla gestione dei permessi e sulle ricadute negative che l'apertura di Lidl ha portato.
Ci risulta, peraltro, che anche un'altra grande catena internazionale come Mc Donald's aprirà con le stesse modalità procedurali della Lidl.
Andria merita trasparenza, rispetto e un'Amministrazione che tuteli gli interessi della comunità, non che li sacrifichi. L'Amministrazione Bruno ha fatto diventare Andria una sorta di zona franca per le multinazionali.
Basta opacità, continueremo a pretendere chiarezza, per un futuro che metta al centro i bisogni dei cittadini e dei commercianti locali».