
Vita di città
Castel del Monte: domenica al museo, ingresso gratuito al maniero
Da nord a sud nei musei e luoghi della cultura statali
Andria - sabato 5 ottobre 2019
10.01
Domenica 6 ottobre torna la Domenica al museo, iniziativa introdotta nel luglio del 2014 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che prevede l'ingresso gratuito nei luoghi della cultura dello Stato, ogni prima domenica del mese.
Si conferma per questa data la gratuità anche nei luoghi della cultura del Polo Museale della Puglia solitamente a pagamento. In Puglia saranno aderisce all'iniziativa anche il Castel del Monte.
Posto a 18 km dalla città di Andria, nel cuore della Murgia, Castel del Monte. universalmente noto per la sua peculiare forma ottagonale, costituisce un capolavoro unico dell'architettura medievale e dal 1996 è nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
L'edificio, risalente al XIII secolo (il primo documento utile alla datazione data al 1240), è indissolubilmente legato al nome di Federico II di Svevia, sovrano del Sacro Romano Impero e committente dell'opera.
Sugli spigoli del nucleo principale di forma ottagonale, impostato direttamente su un banco roccioso affiorante, si innestano otto torri in pietra calcarea locale. Il cortile, anch'esso di forma ottagonale, è caratterizzato, come tutto l'edificio, dal contrasto cromatico ottenuto grazie all'uso di breccia corallina, pietra calcarea e marmi. Un tempo erano presenti anche ricchi arredi scultorei, dei quali ad oggi restano solo una lastra raffigurante il Corteo dei cavalieri e un frammento di figura antropomorfa. Nelle sedici sale di forma trapezoidale, otto per ciascun piano, sono caratteristiche le chiavi di volta delle crociere, ognuna decorata da elementi antropomorfi, zoomorfi e fitomorfi. Alcune torri accolgono cisterne per la raccolta delle acque piovane, in parte convogliate anche verso la cisterna al di sotto del cortile centrale. In altre, invece, sono ubicati i bagni, dotati di latrina e lavabo.
Il corredo scultoreo, sebbene fortemente depauperato, restituisce una significativa testimonianza dell'originario apparato decorativo. Scrittori e storici locali, tra la fine del '700 e i primi secolo successivo descrivono un ricco apparato decorativo caratterizzato da tessere musive, piastrelle maiolicate, paste vitree e dipinti murali. Ad oggi, sono ancora presenti le due mensole antropomorfe nella Torre del falconiere, i telamoni che sostengono la volta ad ombrello di una delle torri scalari e un frammento del mosaico pavimentale nell'ottava sala al piano terra.
A lungo si è discusso sulla sua destinazione d'uso dell'edificio: il termine castrum, infatti, rimanda direttamente a una funzione difensiva, ma la presenza di alcune strutture "accessorie" e la ricercatezza del repertorio scultoreo hanno fatto ipotizzare anche una realtà residenziale e di rappresentanza.
Se oggi la struttura appare periferica, all'epoca della sua costruzione sorgeva poco lontano dall'asse che collegava i due importanti insediamenti di Andria e del Garagnone, presso Gravina. Proprio la sua posizione ha reso il castello un elemento essenziale nel sistema di comunicazione all'interno della rete voluta da Federico II.
Si conferma per questa data la gratuità anche nei luoghi della cultura del Polo Museale della Puglia solitamente a pagamento. In Puglia saranno aderisce all'iniziativa anche il Castel del Monte.
Posto a 18 km dalla città di Andria, nel cuore della Murgia, Castel del Monte. universalmente noto per la sua peculiare forma ottagonale, costituisce un capolavoro unico dell'architettura medievale e dal 1996 è nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
L'edificio, risalente al XIII secolo (il primo documento utile alla datazione data al 1240), è indissolubilmente legato al nome di Federico II di Svevia, sovrano del Sacro Romano Impero e committente dell'opera.
Sugli spigoli del nucleo principale di forma ottagonale, impostato direttamente su un banco roccioso affiorante, si innestano otto torri in pietra calcarea locale. Il cortile, anch'esso di forma ottagonale, è caratterizzato, come tutto l'edificio, dal contrasto cromatico ottenuto grazie all'uso di breccia corallina, pietra calcarea e marmi. Un tempo erano presenti anche ricchi arredi scultorei, dei quali ad oggi restano solo una lastra raffigurante il Corteo dei cavalieri e un frammento di figura antropomorfa. Nelle sedici sale di forma trapezoidale, otto per ciascun piano, sono caratteristiche le chiavi di volta delle crociere, ognuna decorata da elementi antropomorfi, zoomorfi e fitomorfi. Alcune torri accolgono cisterne per la raccolta delle acque piovane, in parte convogliate anche verso la cisterna al di sotto del cortile centrale. In altre, invece, sono ubicati i bagni, dotati di latrina e lavabo.
Il corredo scultoreo, sebbene fortemente depauperato, restituisce una significativa testimonianza dell'originario apparato decorativo. Scrittori e storici locali, tra la fine del '700 e i primi secolo successivo descrivono un ricco apparato decorativo caratterizzato da tessere musive, piastrelle maiolicate, paste vitree e dipinti murali. Ad oggi, sono ancora presenti le due mensole antropomorfe nella Torre del falconiere, i telamoni che sostengono la volta ad ombrello di una delle torri scalari e un frammento del mosaico pavimentale nell'ottava sala al piano terra.
A lungo si è discusso sulla sua destinazione d'uso dell'edificio: il termine castrum, infatti, rimanda direttamente a una funzione difensiva, ma la presenza di alcune strutture "accessorie" e la ricercatezza del repertorio scultoreo hanno fatto ipotizzare anche una realtà residenziale e di rappresentanza.
Se oggi la struttura appare periferica, all'epoca della sua costruzione sorgeva poco lontano dall'asse che collegava i due importanti insediamenti di Andria e del Garagnone, presso Gravina. Proprio la sua posizione ha reso il castello un elemento essenziale nel sistema di comunicazione all'interno della rete voluta da Federico II.