Di Simone resta ad Andria, ma rifiuta lo stipendio

Il capitano della Fidelis vuole lasciare il calcio a livello agonistico, ma rimarrà tesserato dell'Andria

mercoledì 18 settembre 2013 10.24
A cura di Antonio Ventola
Fuga dal calcio, andata e ritorno. Il difensore Gigi Di Simone, chiamato quest'anno a fare da collante in uno spogliatoio andriese diviso fra giovani ed esperi, nelle ultime ore è stato vicinissimo a lasciare la maglia della Fidelis. Nel pomeriggio di martedì sembrava ormai fatta, con il capitano che lascia circa un'ora prima il campo d'allenamento in contemporanea con il continuo vociferare su un suo possibile trasferimento a San Severo. Con il termine del calciomercato Dilettanti fissato per ieri, si attendeva solo l'ufficialità di un possibile ingaggio di Di Simone in un'altra squadra. Poi la svolta.

Grazie alla mediazione del presidente Lotito, il capitano è giunto ad un accordo con la società: Di Simone rimane un giocatore dell'Andria, ma non recepirà lo stipendio. A questo punto uno si domanda, perché? Che senso ha? La questione è semplice. Niente San Severo, niente trasferimento e, paradossalmente, niente Fidelis. Di Simone è pronto a lasciare il calcio a livello agonistico. Certo, rimarrà tesserato della Fidelis, ma probabilmente non sarà quasi mai presente in distinta. Il suo compito probabilmente sarà di uomo-spogliatoio, visto il blasone del suo nome all'interno del panorama calcistico andriese. Resta da constatare quanto e quando presidierà lo spogliatoio. Certo è che, alla vigilia di un match importante come quello di Coppa Italia, non aver perso totalmente una figura di tale rilievo potrebbe giovare al morale della squadra e alla sua integrità psicologica.