Verso le comunali: Vurchio e Marmo, i due aspiranti candidati sindaci

Le principali coalizioni stentano ancora a trovare un nome condiviso

sabato 15 febbraio 2020 9.12
Sono giorni d'attesa per la politica cittadina: mancano ancora i nomi degli altri candidati che scenderanno in lizza, molto verosimilmente a fine maggio, per l'elezione alla carica di Primo Cittadino per la città Fidelis.

Giovedì 13 febbraio, mentre dichiarava in una conferenza stampa la propria disponibilità a prendere parte a questa competizione, l'ex sindaco Vincenzo Caldarone, a nome di una rete di associazioni civiche "Futura" e di Italia in Comune, si riuniva -quasi in concomitanza- la rediviva segreteria cittadina del Partito Democratico, per volere del suo segretario Giovanni Vurchio. Il motivo era quello di individuare il percorso che porterà alla scelta del candidato sindaco, unico rappresentante (così sono in tanti ad augurarsi), a guidare la coalizione del centro sinistra. Ebbene se è ormai acclarato che il centro sinistra potrebbe vincere solo se andrà unito e quindi non ripetere gli sbagli del passato, è anche vero che è alquanto opaca la scelta del competitor, in quanto ci sarebbe il veto del Segretario Vurchio a voler interpretare personalmente questo àmbito ruolo. Infatti, a detta dei soliti ben informati rumors, il percorso sarebbe più agevole se non vi fosse la presenza di Vurchio, che a quanto pare, anelerebbe se non a questa candidatura cittadina, quella di rappresentante del Pd andriese in consiglio regionale, se Sabino Zinni non dovesse scendere in campo come indipendente del Pd.

La lunga ed infruttuosa riunione di giovedì sera in via Enrico Dandolo, doveva servire a far capire a Vurchio che il percorso sarebbe più facile se egli facesse il c.d. passo indietro e quindi permettesse il confronto del Pd con le altre forze civiche cittadine, desiderose da tempo di presentare un programma elettorale condiviso.
Non meno facile il percorso all'interno dell'altro fronte, quello del centrodestra, ancora spaccato tra sostenitori di Nino Marmo da una parte e supporters di Nicola Giorgino (i meglio noti come Giorgino boys), dall'altra. In una riunione dell'area centrodestra, con Lega, Fratelli d'Italia e civiche vicine a Giorgino, che si è svolta nei giorni scorsi, sarebbe stata ribadita l'idea che l'unità nell'intero centrodestra può essere perseguita solo se Nino Marmo facesse un passo indietro, questo rispetto alle anticipazioni di possibili sue discese in campo nella competizione per Palazzo San Francesco. Marmo sarebbe già pronto a candidarsi, malgrado i veti dell'altra frangia del centro destra: su di lui convergerebbe con Forza Italia la lista civica di Luigi Del Giudice e Gennaro Lorusso, il primo di questi possibile candidato di Forza Italia alle regionali.

Lo scenario prospettato, invece, dalla parte politica che si rifà a Nicola Giorgino sarebbe invece un altro: centrodestra unito (con Forza Italia) per provare a vincere, se si riuscisse a convergere su un unico candidato, anche esterno alla politica. Nei mesi scorsi si è fatto ripetutamente il nome dell'avvocato penalista Aldo Balducci, che su una ipotesi di lavoro simile, aveva dato la sua disponibilità, appunto ma solo con un centro destra riunificato. Altrimenti la Lega, nel caso ciò non avvenisse, il suo candidato già ce l'avrebbe ed è Benedetto Miscioscia. Decisiva dovrebbe quindi essere la prossima settimana, quando verrà ufficializzata la data del voto dal Ministero dell'Interno (forse il 31 maggio?!). A quel punto tutti gli schieramenti politici dovranno rompere gli indugi e ufficializzare le proprie posizioni e i nomi con chi intendono presentarsi agli elettori.