Unimpresa e Casambulanti: "La Fiera d'Aprile deserta costa al Comune 50mila euro"
Le organizzazioni di categoria intendono portare la vicenda oltre che all'attenzione del Vescovo Mansi anche del Commissario Tufariello
giovedì 2 maggio 2019
E' un grido di allarme per quanto accaduto e di timore per gli eventi futuri, quello che rendono pubblico Unimpresa Bat e CasAmbulanti -associazioni di categoria che vedono come loro rappresentate Sabino Montaruli- che attraverso una nota stampa, annunciano la volontà di portare all'attenzione oltre che del Vescovo Mansi anche del Commissario prefettizio Tufariello, quanto sta accadendo al commercio ambulante.
"La massiccia e totale rinuncia da parte dei 120 commercianti ambulanti a ritirare l'autorizzazione per la Fiera di Aprile costa caro al comune di Andria. La Fiera disertata pesa sulle casse dell'amministrazione cittadina in pre-dissesto per quasi cinquantamila euro di mancati incassi mentre se avesse mantenuto le vecchie tariffe, rinunciando al salasso, comunque ne avrebbe incassati almeno ventimila. Una visione completamente distorta che ha portato il comune al più grande conflitto con una Categoria che vanta in città la presenza di oltre duemila autorizzazioni attive con un indotto di ottomila persone. Una Categoria che si fa sentire e che non accetta l'umiliazione di vedersi completamente sottomessa ed emarginata mentre in altri settori e ambiti, anche di questa stessa Fiera di Aprile, si sono previste esenzioni ed agevolazioni.
Unimpresa Bat e CasAmbulanti, anche questa volta le uniche Associazioni vicine al mondo del piccolo commercio in rivolta, fanno sapere che anche per le Feste religiose, ugualmente massacrate dagli aumenti, ci sarà l'astensione dal ritiro delle concessioni. Già a partire dalla Festa imminente della Madonna dell'Altomare il dramma si ripeterà, fino alla Festa Patronale di settembre quando il comune potrebbe perdere anche oltre centomila euro per l'assenza degli ambulanti, sia nell'area urbana di corso Cavour e piazza Catuma che per l'area Luna Park. Un dramma economico, sociale e culturale oltre che storico che non può essere sottaciuto né potrà essere offuscato da false esultazioni che si farebbe bene ad evitare perché non corrispondono per nulla alla realtà. La realtà, invece, è che questo è stato l'anno che ha sancito la morte definitiva della Fiera di Aprile, in tutti i sensi. Chi ha continuato ad infierire mortificando la Fiera Commerciale, ignorandola o addirittura denigrandola, dovrebbe chiedere profondamente scusa ai lavoratori perché il Lavoro non lo si può subordinare al futile, al superfluo, all'inesistente, alla mediocrità. Da Unimpresa e CasAmbulanti comunicano, infine, che la gravissima situazione che la politica ha determinato sarà portata immediatamente all'attenzione del neo nominato Commissario Prefettizio per i provvedimenti del caso e per verificare quanto negativamente tutto ciò abbia potuto influire anche sul famigerato Piano di Riequilibrio Finanziario che ne verrebbe fortemente falsato e viziato.
Intanto si attende la chiama del Vescovo vista anche la preoccupazione manifestata da alcuni preti rispetto alla gravissima assenza degli operatori durante le Feste Parrocchiali, numerose e tradizionali. Anche le Parrocchie subiscono una situazione gravissima ed inaspettata che potrebbe rivelarsi molto ma molto più disastrosa di come non sia mai stata presentata alla città", conclude il comunicato di Unimpresa Bat e di CasAmbulanti.
"La massiccia e totale rinuncia da parte dei 120 commercianti ambulanti a ritirare l'autorizzazione per la Fiera di Aprile costa caro al comune di Andria. La Fiera disertata pesa sulle casse dell'amministrazione cittadina in pre-dissesto per quasi cinquantamila euro di mancati incassi mentre se avesse mantenuto le vecchie tariffe, rinunciando al salasso, comunque ne avrebbe incassati almeno ventimila. Una visione completamente distorta che ha portato il comune al più grande conflitto con una Categoria che vanta in città la presenza di oltre duemila autorizzazioni attive con un indotto di ottomila persone. Una Categoria che si fa sentire e che non accetta l'umiliazione di vedersi completamente sottomessa ed emarginata mentre in altri settori e ambiti, anche di questa stessa Fiera di Aprile, si sono previste esenzioni ed agevolazioni.
Unimpresa Bat e CasAmbulanti, anche questa volta le uniche Associazioni vicine al mondo del piccolo commercio in rivolta, fanno sapere che anche per le Feste religiose, ugualmente massacrate dagli aumenti, ci sarà l'astensione dal ritiro delle concessioni. Già a partire dalla Festa imminente della Madonna dell'Altomare il dramma si ripeterà, fino alla Festa Patronale di settembre quando il comune potrebbe perdere anche oltre centomila euro per l'assenza degli ambulanti, sia nell'area urbana di corso Cavour e piazza Catuma che per l'area Luna Park. Un dramma economico, sociale e culturale oltre che storico che non può essere sottaciuto né potrà essere offuscato da false esultazioni che si farebbe bene ad evitare perché non corrispondono per nulla alla realtà. La realtà, invece, è che questo è stato l'anno che ha sancito la morte definitiva della Fiera di Aprile, in tutti i sensi. Chi ha continuato ad infierire mortificando la Fiera Commerciale, ignorandola o addirittura denigrandola, dovrebbe chiedere profondamente scusa ai lavoratori perché il Lavoro non lo si può subordinare al futile, al superfluo, all'inesistente, alla mediocrità. Da Unimpresa e CasAmbulanti comunicano, infine, che la gravissima situazione che la politica ha determinato sarà portata immediatamente all'attenzione del neo nominato Commissario Prefettizio per i provvedimenti del caso e per verificare quanto negativamente tutto ciò abbia potuto influire anche sul famigerato Piano di Riequilibrio Finanziario che ne verrebbe fortemente falsato e viziato.
Intanto si attende la chiama del Vescovo vista anche la preoccupazione manifestata da alcuni preti rispetto alla gravissima assenza degli operatori durante le Feste Parrocchiali, numerose e tradizionali. Anche le Parrocchie subiscono una situazione gravissima ed inaspettata che potrebbe rivelarsi molto ma molto più disastrosa di come non sia mai stata presentata alla città", conclude il comunicato di Unimpresa Bat e di CasAmbulanti.