Troia: "Per il bene di Andria fuori dalle logiche partitiche"
Intervento del dr. Cesareo Troia, componente dell'Esecutivo regionale Verdi
mercoledì 27 novembre 2019
"Gli ultimi interventi pubblici che si sono registrati nella città di Andria, hanno dato luce ad alcune improrogabili riflessioni in ambito politico ed amministrativo.
Piuttosto che ridisegnare una città del prossimo futuro, affinché Andria non sia relegata ai margini rispetto alle città viciniore, è in atto una forsennata corsa a rivestire necessariamente poltrone "imbottite" di primo cittadino, attraverso giochi di potere e di correnti atte a garantire una predominanza di una corrente piuttosto che un'altra", sottolinea in una nota il dr. Cesareo Troia, componente dell'Esecutivo regionale Verdi.
"Credo sia opportuno invece, soffermarsi sul piano amministrativo che è sempre più in affanno e non più sostenibile, non solo nel garantire alcuni servizi indispensabili alla persona, vedi caso cooperative sociali, ma anche per una serie di urgenze, tra l'altro di ordinaria amministrazione, che vanno dalla viabilità alla sicurezza ed ordine pubblico, alla raccolta rifiuti etc. etc. Questa situazione si è creata a causa da una "mala gestio" poi sfociata nel già noto provvedimento giuridico denominato pre-dissesto finanziario.
Considerata la mia esperienza politico-amministrativa, a livello comunale, provinciale e nazionale, ritengo necessaria una attenta analisi sulla situazione economico finanziaria del Comune di Andria. Considerata la mole di debiti accumulati, la possibilità che arrivino a sentenza ulteriori riconoscimenti di debiti e vertenze legali, mi chiedo, se non sia il caso che si dichiari il dissesto finanziario, che porrebbe la città nelle condizioni di affrontare un nuovo corso di vita. In questo caso la situazione sarebbe congelata e passata ad una amministrazione controllata mentre si aprirebbe una nuova dignitosa ripartenza.
Questa città merita, in questo particolare momento storico, amministratori seri e di indubbia capacità amministrativa, che sappiano recuperare e ricostruire sulle macerie, fuori dagli slogan e dalle infauste promesse. Ognuno parla degli altri e degli errori commessi, nessuno parla con una visione strategica e dell'eventuale sviluppo che può avere una città, tra l'altro co-capoluogo, come Andria, ma soprattutto con quali strumenti e quali fondi! Per una Nuova Andria fuori dagli schemi e dalle logiche partitiche.
La riflessione sulla possibilità di dichiarare il dissesto per questa città è quanto mai seria, al di là delle ripercussioni politiche che un tale provvedimento origina, ma servirebbe a non sacrificare il futuro della città, uscendo fuori dalle incertezze e garantendo una normalità della ripresa amministrativa, che congelerebbe in un fondo a gestione separata, il nefasto passato", conclude la sua nota Cesareo Troia.
Piuttosto che ridisegnare una città del prossimo futuro, affinché Andria non sia relegata ai margini rispetto alle città viciniore, è in atto una forsennata corsa a rivestire necessariamente poltrone "imbottite" di primo cittadino, attraverso giochi di potere e di correnti atte a garantire una predominanza di una corrente piuttosto che un'altra", sottolinea in una nota il dr. Cesareo Troia, componente dell'Esecutivo regionale Verdi.
"Credo sia opportuno invece, soffermarsi sul piano amministrativo che è sempre più in affanno e non più sostenibile, non solo nel garantire alcuni servizi indispensabili alla persona, vedi caso cooperative sociali, ma anche per una serie di urgenze, tra l'altro di ordinaria amministrazione, che vanno dalla viabilità alla sicurezza ed ordine pubblico, alla raccolta rifiuti etc. etc. Questa situazione si è creata a causa da una "mala gestio" poi sfociata nel già noto provvedimento giuridico denominato pre-dissesto finanziario.
Considerata la mia esperienza politico-amministrativa, a livello comunale, provinciale e nazionale, ritengo necessaria una attenta analisi sulla situazione economico finanziaria del Comune di Andria. Considerata la mole di debiti accumulati, la possibilità che arrivino a sentenza ulteriori riconoscimenti di debiti e vertenze legali, mi chiedo, se non sia il caso che si dichiari il dissesto finanziario, che porrebbe la città nelle condizioni di affrontare un nuovo corso di vita. In questo caso la situazione sarebbe congelata e passata ad una amministrazione controllata mentre si aprirebbe una nuova dignitosa ripartenza.
Questa città merita, in questo particolare momento storico, amministratori seri e di indubbia capacità amministrativa, che sappiano recuperare e ricostruire sulle macerie, fuori dagli slogan e dalle infauste promesse. Ognuno parla degli altri e degli errori commessi, nessuno parla con una visione strategica e dell'eventuale sviluppo che può avere una città, tra l'altro co-capoluogo, come Andria, ma soprattutto con quali strumenti e quali fondi! Per una Nuova Andria fuori dagli schemi e dalle logiche partitiche.
La riflessione sulla possibilità di dichiarare il dissesto per questa città è quanto mai seria, al di là delle ripercussioni politiche che un tale provvedimento origina, ma servirebbe a non sacrificare il futuro della città, uscendo fuori dalle incertezze e garantendo una normalità della ripresa amministrativa, che congelerebbe in un fondo a gestione separata, il nefasto passato", conclude la sua nota Cesareo Troia.