Si è spenta la festa più pazza dell’anno
Cosa resta del Carnevale ?
lunedì 25 febbraio 2019
10.38
Il Carnevale coincide con il passaggio dall'inverno alla primavera, simbolo per eccellenza del risveglio della natura.
Andria è una città dove non mancano le tradizioni, ma quella del Carnevale ormai si è spenta, una ricorrenza adorata dai più piccoli ma che "cattura" anche gli adulti.
Il Carnevale nel tempo si è evoluto e ha perso molte delle sue peculiarità: in passato si distingueva per il ribaltamento delle norme sociali, per l'eccesso del mangiare e del bere, per il travestimento e per la gioia sfrenata.
Il vero Carnevale ormai non esiste più, molte usanze sono state via via abbandonate e quello che tutti oggi conosciamo è fatto di sfilate, di carri allegorici, di concorsi per la maschera più bella o per il gruppo che ha compiaciuto il pubblico con la coreografia più entusiasmante, trasformando il protagonista in spettatore passivo.
Era una festa coinvolgente e non ci si poteva sottrarre, custodito intatto per anni, è andato perduto, sostituito da una festività con i suoi cerimoniali consumistici, era il momento della trasgressione, era espressione di beffeggiamento delle autorità politiche e religiose e, forse oggi non avrebbe più ragione di esistere dal momento che viviamo immersi in un disordine continuo, fluttuante ed inafferrabile. Il linguaggio si è contaminato con le "parolacce".
Oggi che la maschera e la confusione regnano sovrane, cosa resta dell'antico spirito sovversivo del Carnevale? Quasi nulla.
Andria è una città dove non mancano le tradizioni, ma quella del Carnevale ormai si è spenta, una ricorrenza adorata dai più piccoli ma che "cattura" anche gli adulti.
Il Carnevale nel tempo si è evoluto e ha perso molte delle sue peculiarità: in passato si distingueva per il ribaltamento delle norme sociali, per l'eccesso del mangiare e del bere, per il travestimento e per la gioia sfrenata.
Il vero Carnevale ormai non esiste più, molte usanze sono state via via abbandonate e quello che tutti oggi conosciamo è fatto di sfilate, di carri allegorici, di concorsi per la maschera più bella o per il gruppo che ha compiaciuto il pubblico con la coreografia più entusiasmante, trasformando il protagonista in spettatore passivo.
Era una festa coinvolgente e non ci si poteva sottrarre, custodito intatto per anni, è andato perduto, sostituito da una festività con i suoi cerimoniali consumistici, era il momento della trasgressione, era espressione di beffeggiamento delle autorità politiche e religiose e, forse oggi non avrebbe più ragione di esistere dal momento che viviamo immersi in un disordine continuo, fluttuante ed inafferrabile. Il linguaggio si è contaminato con le "parolacce".
Oggi che la maschera e la confusione regnano sovrane, cosa resta dell'antico spirito sovversivo del Carnevale? Quasi nulla.