Saldi invernali, in Puglia si parte il 3 gennaio
Cresce l’attesa per il primo evento promozionale dell’anno
martedì 30 dicembre 2025
5.18
Il conto alla rovescia per i saldi entra nel vivo: le vendite di fine stagione invernali prenderanno il via il 2 Gennaio in Valle d'Aosta e Sabato 3 gennaio nel resto d'Italia, con l'eccezione delle province di Trento e Bolzano. Di fatto, però gli sconti sono già iniziati: secondo le stime Confesercenti, quasi 2 milioni di persone hanno già acquistato con sconto nella fase di "pre-saldi" avviata subito dopo Natale.
A stimarlo è Confesercenti sulla base di un sondaggio Ipsos condotto sui consumatori per i saldi invernali 2025, il primo evento promozionale dell'anno e tra i maggiori per dimensioni, con un fatturato stimabile in circa 6 miliardi di euro.
Le vendite anticipate, però, lo stanno diluendo. Tra 26 dicembre e avvio formale dei saldi invernali si sta infatti consolidando un periodo promozionale "di fatto", soprattutto nella moda: subito dopo Natale offerte e ribassi compaiono in anticipo, spesso attraverso formule riservate alla propria clientela: inviti, iniziative dedicate ai fidelizzati, promozioni su canali diretti che invitano a partecipare a "saldi privati", "pre-saldi", "winter pre-sale", "Christmas sales" ed "exclusive sales". Molte formule, ma la sostanza è la stessa: offerte promozionali che anticipano la data ufficiale di avvio dei saldi.
Una dinamica in contrasto con molte normative regionali, che vietano promozioni nei 30 o 45 giorni precedenti ai saldi. E che rende meno leggibile il quadro degli sconti: il trimestre novembre-gennaio si è trasformato in una stagione di promozione continua, sotto la spinta di outlet, mall e canale online, con i negozi che vengono "trascinati" dentro la competizione promozionale per non perdere flussi e clientela.
In questo contesto, gli acquisti di Natale – in particolare nella moda – risultano sempre più schiacciati e compressi tra due "morse": da un lato il Black Friday, che anticipa una parte della domanda; dall'altro i saldi anticipati e le formule di pre-saldo, che intercettano la spesa residua. Due pressioni che agiscono spesso al di fuori delle regole e finiscono per erodere gli acquisti tradizionali del periodo natalizio.
Per Confesercenti, in questo quadro è decisivo riportare al centro trasparenza e concorrenza leale: prezzi e sconti devono essere chiari, verificabili e comparabili, soprattutto nel digitale e nelle iniziative "a platea selezionata". È fondamentale anche il pieno rispetto delle regole sugli annunci di riduzione di prezzo, a partire dal "prezzo precedente", che per legge è il più basso praticato nei 30 giorni antecedenti. Il rischio è che i saldi perdano la loro funzione e si trasformino in un mero episodio di un periodo promozionale continuo, con effetti di confusione per i consumatori e difficoltà per le imprese che rispettano le regole. Bisogna in generale rivedere le regole sulle promozioni, perché assicurino concorrenza leale e pluralismo distributivo.
A stimarlo è Confesercenti sulla base di un sondaggio Ipsos condotto sui consumatori per i saldi invernali 2025, il primo evento promozionale dell'anno e tra i maggiori per dimensioni, con un fatturato stimabile in circa 6 miliardi di euro.
Le vendite anticipate, però, lo stanno diluendo. Tra 26 dicembre e avvio formale dei saldi invernali si sta infatti consolidando un periodo promozionale "di fatto", soprattutto nella moda: subito dopo Natale offerte e ribassi compaiono in anticipo, spesso attraverso formule riservate alla propria clientela: inviti, iniziative dedicate ai fidelizzati, promozioni su canali diretti che invitano a partecipare a "saldi privati", "pre-saldi", "winter pre-sale", "Christmas sales" ed "exclusive sales". Molte formule, ma la sostanza è la stessa: offerte promozionali che anticipano la data ufficiale di avvio dei saldi.
Una dinamica in contrasto con molte normative regionali, che vietano promozioni nei 30 o 45 giorni precedenti ai saldi. E che rende meno leggibile il quadro degli sconti: il trimestre novembre-gennaio si è trasformato in una stagione di promozione continua, sotto la spinta di outlet, mall e canale online, con i negozi che vengono "trascinati" dentro la competizione promozionale per non perdere flussi e clientela.
In questo contesto, gli acquisti di Natale – in particolare nella moda – risultano sempre più schiacciati e compressi tra due "morse": da un lato il Black Friday, che anticipa una parte della domanda; dall'altro i saldi anticipati e le formule di pre-saldo, che intercettano la spesa residua. Due pressioni che agiscono spesso al di fuori delle regole e finiscono per erodere gli acquisti tradizionali del periodo natalizio.
Per Confesercenti, in questo quadro è decisivo riportare al centro trasparenza e concorrenza leale: prezzi e sconti devono essere chiari, verificabili e comparabili, soprattutto nel digitale e nelle iniziative "a platea selezionata". È fondamentale anche il pieno rispetto delle regole sugli annunci di riduzione di prezzo, a partire dal "prezzo precedente", che per legge è il più basso praticato nei 30 giorni antecedenti. Il rischio è che i saldi perdano la loro funzione e si trasformino in un mero episodio di un periodo promozionale continuo, con effetti di confusione per i consumatori e difficoltà per le imprese che rispettano le regole. Bisogna in generale rivedere le regole sulle promozioni, perché assicurino concorrenza leale e pluralismo distributivo.