Rissa ad Andria, Zinni: «Inaccettabile. Giusto che paghino, ma no a strumentalizzazioni»
«Continuo a non spiegarmi come mai ogni volta che un fatto di giustizia ordinaria riguardi un immigrato si finisca per perdere completamente la bussola»
martedì 31 luglio 2018
10.02
«Inutile girarci intorno – dichiara il consigliere regionale e capogruppo della lista Emiliano Sindaco di Puglia, dr. Sabino Zinni: quello che è successo ieri sera (domenica per chi legge n.d.r.) non doveva succedere. Portare scompiglio in una piazza pubblica con botte, bottiglie rotte e tanto di feriti al termine, non è accettabile e non ha giustificazione alcuna. Per fortuna i responsabili sono stati individuati e adesso è giusto che la legge italiana li giudichi nel pieno delle sue facoltà, prendendo i provvedimenti che ritiene dovuti.
Detto questo però continuo a non spiegarmi come mai ogni volta che un fatto di giustizia ordinaria riguardi un immigrato si finisca per perdere completamente la bussola, non si riesca più a dare il giusto peso alle cose.
Da un lato c'è chi difende gli stranieri strenuamente come se il fatto che scappano dalla guerra giustificasse ogni cosa, dall'altro c'è chi li vuole in carcere o "rispediti a casa loro" anche solo se li vede seduti su un muretto. E intanto si perde di vista l'essenziale, cioè che gli immigrati sono semplicemente persone, e possono essere buone o cattive, e in base alle loro azioni, la legge del paese in cui stanno, come succede per tutte le altre persone che ci vivono, li giudicherà».
Detto questo però continuo a non spiegarmi come mai ogni volta che un fatto di giustizia ordinaria riguardi un immigrato si finisca per perdere completamente la bussola, non si riesca più a dare il giusto peso alle cose.
Da un lato c'è chi difende gli stranieri strenuamente come se il fatto che scappano dalla guerra giustificasse ogni cosa, dall'altro c'è chi li vuole in carcere o "rispediti a casa loro" anche solo se li vede seduti su un muretto. E intanto si perde di vista l'essenziale, cioè che gli immigrati sono semplicemente persone, e possono essere buone o cattive, e in base alle loro azioni, la legge del paese in cui stanno, come succede per tutte le altre persone che ci vivono, li giudicherà».