Rete civica Popolare: "La maionese della politica sembra impazzita. Non bastano i 90 milioni di buco"

Vincenzo Caldarone sottolinea: "Necessario ri-partire da progetti ed azioni. Insieme possiamo farcela"

giovedì 5 marzo 2020 10.54
Vincenzo Caldarone, ex Sindaco di Andria ed esponente della "Rete civica Popolare", prova a delineare quello che potrà essere un programma di progetti ed azioni che veda Andria, la sua collettività al centro di una rinascita politica, sociale ed economica, dopo gli sfaceli e le lotte intestine del centro destra.

"Negli ultimi giorni la maionese della politica sembra impazzita. Molti si dedicano a giochini, ipocrisie, contratti, tavoli che si uniscono e si smontano, e somme di sigle partitiche senza anima. Addirittura "tavoli" di centro destra che pensano a come continuare l'opera passata, come se 90 milioni di buco e il declino della città non bastassero e non gridassero vendetta. Chiudendosi con promesse di vendette uno contro l'altro.
Noi vogliamo ricominciare ed agire da un'altra parte.

Dalla Comunità, che non è una somma di sigle partitiche, ma un luogo umano di speranze sofferenze ambizioni e progetti. Per rimettere in piedi la città, e non solo il comune. RI-partire dai progetti e le azioni:
• per il risanamento finanziario, morale ed operativo dell'ente comune: pace fiscale e risorse per lo sviluppo e il lavoro
infrastrutture nuove, riuso dell'abitato, salvaguardia e valore ai beni comuni
• piano strategico e risorse per il turismo, per la agroindustria e reti di imprese innovative
cultura , solidarietà e qualità dei servizi sociali
ambiente, energia e sostenibilità
sicurezza , controllo del territorio, smart city
Andria ha molte risorse, comprese quelle che sono via dalla città. Sono ancora disunite e inespresse: cittadini singoli e associati , rete civica - persone impegnate in politica che danno priorità alla comunità e non ai partiti . Uniamo le volontà, i contenuti, le risorse in un progetto civico e di comunità-ridiamo una speranza,una possibilità: SI PUO' FARE.

Questa idea di politica di comunità può esprimere molte candidature: dalle esperienze di chi ha ben governato, alla forza delle idee nuove e alle grandi capacità femminili, ancora inespresse alla guida di Andria. Io stesso sono disponibile per la candidatura di un progetto vincente, o anche per far parte organica di una squadra forte e unita. Fa male alla città il gioco delle divisioni sui nomi invece che la pratica, umile e forte, della coesione. Noi scegliamo questa via. Realizziamo una rete di persone, organizzazioni, idee e responsabilità e dopo ci dedichiamo, serenamente, a scegliere quali siano i ruoli più adatti per tutte le responsabilità che avremo di fronte. Altro che tutto puntato sulla figura del candidato sindaco: sarebbe solo esercizio di potere. Lavoreremo così nei prossimi giorni e ci vedrete nei luoghi della vita reale a parlare, convincere, unire; altro che tavoli politici.
Prima gli andriesi: non perché le altre città sono secondarie, ma perché la vita le speranze e le sofferenze della città vengono prima dei mal di pancia della antica pratica politica. Prima la comunità, poi a chi fa politica vera la responsabilità di scegliere, convincere, vincere e governare bene", conclude il dottor Vincenzo Caldarone, di Rete civica Popolare