Politiche 2018, le speranze di Giorgino nelle mani di Mattarella

Per la candidabilità attesa per il decreto di scioglimento delle Camere

giovedì 28 dicembre 2017 12.24
La speranza di Nicola Giorgino di potersi candidare al Parlamento è nelle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Se il Presidente, nel decreto di scioglimento delle Camere dovesse inserire un passaggio "salva-sindaci" allora Giorgino potrebbe correre verso Montecitorio altrimenti, stando così le cose, Roma si allontana per tutti i primi cittadini delle città con oltre 20 mila abitati che aspirano alla scalata o che sono super corteggiati dai partiti, perché espressione vera dei territori.

L'ultima chiamata per loro e quindi anche per il nostro Primo cittadino alle politiche del 2018 sarebbe una previsione ad hoc inserita all'interno del decreto di scioglimento delle Camere che Mattarella starebbe per firmare e così anche i sindaci che hanno scelto di non dimettersi, come prevede la legge in vigore, ovvero 180 giorni prima la data del voto, fissata al 4 marzo 2018 (il limite previsto per far decadere l'incandidabilità era il 10 settembre scorso) potrebbero scendere in campo.

La querelle ha animato il dibattito politico nei mesi scorsi e continua a farlo: molti i sindaci che hanno scelto la strada delle dimissioni dopo l'estate, per gli altri si attendeva un emendamento anti-impedimento inserito nella Manovra finanziaria che però non c'è stato. Giorgino è rimasto al suo posto, forse per evitare alla sua città quasi un anno di commissariamento o forse perché non aveva allora chiuso nessun accordo, chissà! Di fatto le speranze ora sono tutte nelle mani del Capo dello Stato che dovrebbe per così dire "motu proprio" dare la possibilità ai sindaci in condizione di ineleggibilità (come Giorgino) di potersi candidare, appare tutto ciò abbastanza inconsueto e quindi inverosimile. Qualcosa del genere è successo nel 2012 quando, l'allora presidente Giorgio Napolitano firmò un decreto di scioglimento delle Camere con inserito una postilla "salva-sindaci" ma recependo, in realtà, un preliminare passaggio parlamentare, cosa che ora non c'è stata.

Tra i primi cittadini, intanto, in pool position verso Montecitorio oltre a Nicola Giorgino di Forza Italia, corteggiato in passato anche dalla Lega di Salvini, ci sarebbe il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che avrebbe però già detto: "No grazie", forse perché sa che il decreto di Mattarella non andrà nella direzione che tutti, o quasi, sperano. Se Giorgino dovesse incassare una poltrona in Parlamento si voterà nelle prossime elezioni comunali anche ad Andria così come a Barletta, Margherita di Savoia e Bisceglie, amministrazioni nella Bat a fine mandato, ovvero tra maggio e giugno 2018.

E allora per gli andriesi si preparerebbe una lunga campagna elettorale, dove niente sarà scontato!