Monte Faraone, quel connubio di storia e natura deturpato dagli incivili
Sporcizia varia seminata ovunque: legambiente lo segnala sui canali social
giovedì 13 febbraio 2020
19.00
Stamani sulla pagina facebook di Legambiente Andria, sono state pubblicate immagini alquanto aberranti sulle condizioni di degrado in cui versa Monte Faraone. Quel luogo che potrebbe essere letto come una pagina di storia del nostro territorio, in realtà è divenuto il simbolo del decadimento morale più spaventoso a cui poteva giungere l'inciviltà dell'uomo.
Come documentano le foto di seguito allegate, buste di immondizia varia come plastica, cartoni, mattonelle, pneumatici invadono ogni spazio del luogo, schiaffeggiando il bene più prezioso che abbiamo ancora a disposizione e forse per poco tempo: la bellezza della natura. Ma l'uomo continua a deturparla per egoismo, tradendo quella profonda armonia con l'ambiente capace di generare benessere per tutti noi.
Se poi a questo, si aggiunge il mancato riconoscimento e apprezzamento del Monte Faraone, quale luogo ricco di insediamenti neolitici, allora vuol dire che tutte queste azioni derivano da un fattore culturale che, a quanto pare, nella nostra comunità fatica a cambiare.
Pertanto l'appello ancor prima che lanciarlo alle istituzioni, augurandoci in una loro tempestiva azione di ripristino della campagna andriese, andrebbe rivolto innanzitutto al buon senso e al dovere civico di tutti i cittadini, i veri responsabili della tutela del patrimonio paesaggistico e storico di cui è impregnato il nostro territorio; ricordandoci inoltre, che ciascuno di noi può fare la differenza partendo dai gesti più semplici ma fondamentali per la salvaguardia dell' ambiente.
Come documentano le foto di seguito allegate, buste di immondizia varia come plastica, cartoni, mattonelle, pneumatici invadono ogni spazio del luogo, schiaffeggiando il bene più prezioso che abbiamo ancora a disposizione e forse per poco tempo: la bellezza della natura. Ma l'uomo continua a deturparla per egoismo, tradendo quella profonda armonia con l'ambiente capace di generare benessere per tutti noi.
Se poi a questo, si aggiunge il mancato riconoscimento e apprezzamento del Monte Faraone, quale luogo ricco di insediamenti neolitici, allora vuol dire che tutte queste azioni derivano da un fattore culturale che, a quanto pare, nella nostra comunità fatica a cambiare.
Pertanto l'appello ancor prima che lanciarlo alle istituzioni, augurandoci in una loro tempestiva azione di ripristino della campagna andriese, andrebbe rivolto innanzitutto al buon senso e al dovere civico di tutti i cittadini, i veri responsabili della tutela del patrimonio paesaggistico e storico di cui è impregnato il nostro territorio; ricordandoci inoltre, che ciascuno di noi può fare la differenza partendo dai gesti più semplici ma fondamentali per la salvaguardia dell' ambiente.