Minacce a don Riccardo: "Le istituzioni facciano sentire più che mai la loro presenza"
Il Sen. Damiani (Forza Italia) interviene in merito all'atto intimidatorio subìto dal parroco andriese
mercoledì 4 aprile 2018
6.03
La vasta eco che ha provocato l'atto intimidatorio subìto da don Riccardo Agresti, parroco in Andria ha portato a tanti messaggi di solidarietà. Ecco quello del senatore Dario Damiani (Forza Italia).
"La strada maestra può essere solo quella indicata da don Riccardo Agresti: rafforzare il patto educativo con la comunità, proseguire sul terreno del dialogo, del confronto, dell'ascolto e della cura. Proprio come don Riccardo, che mi onoro di conoscere personalmente avendo preso parte negli anni scorsi, da amministratore provinciale, a varie sue iniziative, ha dimostrato di saper fare in questi venti anni di attività pastorale in Andria. Alla stupida violenza, all'aggressione gratuita si deve rispondere con la fermezza delle idee positive e la lucidità delle azioni concrete, come don Riccardo ci insegna, con il suo impegno nei tanti progetti a favore dei giovani, degli emarginati, delle fasce deboli e a rischio.
Un'opera, la sua, che qualcuno evidentemente vuole fermare perché dà buoni frutti, sottraendo linfa al disagio sociale che, spesso, è anticamera per la devianza criminale. Le istituzioni facciano sentire più che mai la loro presenza accanto a don Riccardo in questo momento delicato; una vicinanza che non sia solo di circostanza per il grave atto intimidatorio subito, ma che sia occasione per interrogarsi sulle istanze di sicurezza, di legalità che emergono dal territorio e sulle risposte, esaurienti o meno, che si è stati capaci di dare. Risposte che non possono essere declinate soltanto nell'ambito di una maggiore presenza di forze dell'ordine, ma che devono investire l'orizzonte più ampio della prevenzione e dell'educazione, al bene, al bello, al senso civico, alla solidarietà", conclude Dario Damiani.
"La strada maestra può essere solo quella indicata da don Riccardo Agresti: rafforzare il patto educativo con la comunità, proseguire sul terreno del dialogo, del confronto, dell'ascolto e della cura. Proprio come don Riccardo, che mi onoro di conoscere personalmente avendo preso parte negli anni scorsi, da amministratore provinciale, a varie sue iniziative, ha dimostrato di saper fare in questi venti anni di attività pastorale in Andria. Alla stupida violenza, all'aggressione gratuita si deve rispondere con la fermezza delle idee positive e la lucidità delle azioni concrete, come don Riccardo ci insegna, con il suo impegno nei tanti progetti a favore dei giovani, degli emarginati, delle fasce deboli e a rischio.
Un'opera, la sua, che qualcuno evidentemente vuole fermare perché dà buoni frutti, sottraendo linfa al disagio sociale che, spesso, è anticamera per la devianza criminale. Le istituzioni facciano sentire più che mai la loro presenza accanto a don Riccardo in questo momento delicato; una vicinanza che non sia solo di circostanza per il grave atto intimidatorio subito, ma che sia occasione per interrogarsi sulle istanze di sicurezza, di legalità che emergono dal territorio e sulle risposte, esaurienti o meno, che si è stati capaci di dare. Risposte che non possono essere declinate soltanto nell'ambito di una maggiore presenza di forze dell'ordine, ma che devono investire l'orizzonte più ampio della prevenzione e dell'educazione, al bene, al bello, al senso civico, alla solidarietà", conclude Dario Damiani.