Loseto dopo l'ennesimo pari: "Buon primo tempo, tanta confusione nel secondo"

Delicata la prossima sfida della Fidelis, che farà visita alla Reggina sabato prossimo

lunedì 9 ottobre 2017
A cura di Antonio D'Oria
Un altro pareggio che rischia di mandare all'aria quanto di buono è stato mostrato sinora a livello di gioco e personalità. Lo 0-0 interno della Fidelis Andria con la Paganese non è andato giù alla tifoseria, che al fischio finale dell'arbitro ha espresso il proprio dissenso con sonori fischi. Questa vittoria che ancora non arriva dopo le prime sette giornate di campionato rischia di essere davvero un'ossessione e di togliere serenità alla squadra, che comunque sta giocando un buon calcio, veloce e piacevole da vedere ma evidentemente la cattiveria e il cinsimo negli ultimi sedici metri non sembrano il pezzo forte di questa Fidelis, almeno sino a questo momento. Sì, perchè questa vittoria tanto attesa potrebbe essere decisiva, più che a livello di classifica visto che siamo solo alle prime battute del campionato, per il morale della Fidelis, un dato non da poco: con la mente libera e serena le partite si giocano meglio. Lo si è visto anche contro i campani: dopo un buon primo tempo, con diverse occasioni in cui è mancato appunto il guizzo vincente, nella seconda frazione la ricerca ossessiva della rete ha generato solo confusione e molti errori nelle trame di gioco dei biancazzurri.

E' palpabile la delusione di mister Valeriano Loseto al termine dell'ennesima gara senza i tre punti in tasca: «Non era questo il risultato che volevo. Avevamo preparato la partita come l'abbiamo giocata, soprattutto nel primo tempo dove la squadra si è espressa ai soliti livelli e abbiamo creato quattro occasioni ma non siamo riusciti a concretizzarle. Credo che nel primo tempo la Paganese non ci sia stata, ha giocato solo l'Andria. Siamo stati bravi con i due centrali, soprattutto Celli che ha fatto una grande partita, a contenere i loro attaccanti. Invece nel secondo tempo siamo andati alla ricerca del gol con maggiore confusione. Ci ritroviamo ancora una volta a commentare l'ennesimo pareggio che per me ha un sapore molto amaro, perchè fa molto male vedere la propria squadra viva, combattiva e che gioca a calcio ma non riesce a metterla dentro; bisogna calciare subito quando si vede la porta, non per forza attraverso il fraseggio o le sovrapposizioni esterne. Capisco i fischi finali dei tifosi: purtroppo tutti aspettavamo questa vittoria che non è arrivata neanche oggi. Anche inconsciamente questa mancanza di vittorie può cominciare a pesare. Adesso si apre una settimana molto impegnativa dal punto di vista mentale, che si concluderà con un'altra partita difficile a Reggio Calabria».

Un pareggio in trasferta non è da buttare, e difatti Massimiliano Favo, allenatore della Paganese, è contento a metà; la sua squadra ha giocato una buona gara, contenendo senza grossi patemi le folate della Fidelis e andando persino vicina al colpaccio in un paio di occasioni: «Siamo partiti molto bene a Cosenza e poi siamo stati sfortunati con la Reggina dove ci mancano due punti. In seguito abbiamo avuto qualche problema legato anche alla conoscenza dei giocatori e alla condizione di preparare la partita secondo il vestito che piace a me; così abbiamo perso alcune partite, ma rimanendo comunque sempre in gara. Oggi il bicchiere è mezzo pieno, perchè abbiamo arginato bene l'Andria, potevamo capitalizzare meglio alcune situazioni in contropiede e sfruttare meglio le due occasioni clamorose con Cesaretti e Talamo; e c'è un calcio di rigore che chiede giustizia. Era comunque la partita che ci aspettavamo, sapevamo che l'Andria è una squadra di impeto che finora ha giocato un buon campionato ma le manca qualche punto. Sapevamo che era una partita difficile, ma stiamo crescendo tatticamente e come gruppo. Sono qui da un mese, non ho la bacchetta magica e non è facile per la conoscenza dei giocatori e delle loro caratteristiche di gioco; è una squadra giovane con alcuni elementi di esperienza e stiamo crescendo nella consapevolezza dei nostri mezzi».

Il tecnico dei campani prosegue analizzando le chiavi tattiche della gara: «Sapevamo che avremmo dovuto dar fastidio al loro metodista e assorbire i loro terzini, soprattutto Curcio che ha un buon piede. Dovevamo anche dedicarci alle ripartenze, sapendo della loro ansia per la vittoria e che l'ambiente sarebbe potuto diventare ostile se il risultato non fosse arrivato. Li abbiamo arginati ma siamo stati alti e questo rende tutto più facile. Abbiamo preparato la partita in poco tempo e con alcuni giocatori che hanno recuperato da poco la condizione, ma paradossalmente siamo usciti meglio nel secondo tempo. E' un brodino sia per noi che per loro: dobbiamo cercare di vincere e dunque fare punti, il punticino ti dà poco mentre la vittoria ti consente di fare il salto di classifica. E' un campionato equilibrato che secondo me non è ancora partito, dunque dobbiamo crescere».