Insicurezza, degrado e la voragine sul pavimento: le ragioni della rabbia dei residenti di Largo Grotte
Tante le questioni emerse in un incontro con la consigliera Bruno di Pd-Progetto Andria
venerdì 29 giugno 2018
9.51
«I residenti della zona Largo Grotte sono arrabbiati e, dopo averli ascoltati, hanno davvero ragione da vendere.
Tanti sono i motivi di doglianza, dalla scarsa sicurezza al degrado, dalla paura per la voragine che pare aprirsi sempre di più alla raccolta differenziata che lascia a desiderare, dagli schiamazzi notturni allo spaccio che si consuma innanzi alle loro abitazioni». Sono alcune questione denunciate dalla consigliera Giovanna Bruno di Pd-Progetto Andria che nei giorni scorsi ha incontrato i residenti di Largo Grotte.
«I residenti sono anche molto chiari nel precisare che tante di queste cose sono sicuramente attribuibili allo scarso senso di civiltà di molti nostri concittadini, affatto rispettosi delle basilari regole di buona educazione.
Ma, in larga parte, è la negligenza dell'amministrazione che lascia loro perplessi e che li fa agitare.
Come mai per la voragine non si è ancora fatto nulla? Come mai non si vedono pattuglie a presidiare la zona? Come mai non si prendono provvedimenti per gli incivili che deturpano l'ambiente, rompono le giostrine per i bimbi, danneggiano le parti comuni? Come mai ci sono delle cisterne di raccolta acqua piovana che non sono mai entrate in funzione? Come mai i canali di scolo dell'acqua posti sulle palazzine adibite ad uffici comunali sono rotti da tanto tempo e nessuno li ripara? Come mai in piazza giace indisturbato da mesi un materasso lasciato da chissà quale incivile e nessuno si preoccupa di toglierlo? Come mai i cani randagi scorazzano indisturbati, creando pericolo per i bambini oltre che sporcare gli spazi di gioco e di passeggio? Come mai la piazza non è stata interdetta dall'inizio al traffico veicolare e alla sosta, vista la delicata situazione del sottosuolo?
Tanti, tantissimi interrogativi senza risposta.
I residenti dicono che periodicamente si rivolgono agli uffici ma non ne ricavano nulla. Ora stanno pensando di organizzarsi in comitato di quartiere, per rafforzare la loro azione di dialogo nei confronti di un'amministrazione che a loro dire non vuole vedere e non vuol sentire, proprio perché non vuole intervenire».
La consigliera Bruno rivolge un appello alla maggioranza: «dopo aver ascoltato direttamente i cittadini e dopo esserci recati sul posto a verificare che quanto viene lamentato risponde effettivamente al vero, è quello di occuparsi immediatamente del quotidiano della nostra Comunità.
Si, perché di questo parliamo: piccole cose che attengono al quotidiano, non pretese infondate. Insomma, i cittadini chiedono di potersi sentire bene a casa propria, chiedono di ricevere quei servizi per cui pagano regolarmente le tasse, chiedono di essere considerati e ascoltati. Possibile che nemmeno di questo l'amministrazione si faccia garante?»
Tanti sono i motivi di doglianza, dalla scarsa sicurezza al degrado, dalla paura per la voragine che pare aprirsi sempre di più alla raccolta differenziata che lascia a desiderare, dagli schiamazzi notturni allo spaccio che si consuma innanzi alle loro abitazioni». Sono alcune questione denunciate dalla consigliera Giovanna Bruno di Pd-Progetto Andria che nei giorni scorsi ha incontrato i residenti di Largo Grotte.
«I residenti sono anche molto chiari nel precisare che tante di queste cose sono sicuramente attribuibili allo scarso senso di civiltà di molti nostri concittadini, affatto rispettosi delle basilari regole di buona educazione.
Ma, in larga parte, è la negligenza dell'amministrazione che lascia loro perplessi e che li fa agitare.
Come mai per la voragine non si è ancora fatto nulla? Come mai non si vedono pattuglie a presidiare la zona? Come mai non si prendono provvedimenti per gli incivili che deturpano l'ambiente, rompono le giostrine per i bimbi, danneggiano le parti comuni? Come mai ci sono delle cisterne di raccolta acqua piovana che non sono mai entrate in funzione? Come mai i canali di scolo dell'acqua posti sulle palazzine adibite ad uffici comunali sono rotti da tanto tempo e nessuno li ripara? Come mai in piazza giace indisturbato da mesi un materasso lasciato da chissà quale incivile e nessuno si preoccupa di toglierlo? Come mai i cani randagi scorazzano indisturbati, creando pericolo per i bambini oltre che sporcare gli spazi di gioco e di passeggio? Come mai la piazza non è stata interdetta dall'inizio al traffico veicolare e alla sosta, vista la delicata situazione del sottosuolo?
Tanti, tantissimi interrogativi senza risposta.
I residenti dicono che periodicamente si rivolgono agli uffici ma non ne ricavano nulla. Ora stanno pensando di organizzarsi in comitato di quartiere, per rafforzare la loro azione di dialogo nei confronti di un'amministrazione che a loro dire non vuole vedere e non vuol sentire, proprio perché non vuole intervenire».
La consigliera Bruno rivolge un appello alla maggioranza: «dopo aver ascoltato direttamente i cittadini e dopo esserci recati sul posto a verificare che quanto viene lamentato risponde effettivamente al vero, è quello di occuparsi immediatamente del quotidiano della nostra Comunità.
Si, perché di questo parliamo: piccole cose che attengono al quotidiano, non pretese infondate. Insomma, i cittadini chiedono di potersi sentire bene a casa propria, chiedono di ricevere quei servizi per cui pagano regolarmente le tasse, chiedono di essere considerati e ascoltati. Possibile che nemmeno di questo l'amministrazione si faccia garante?»