Inquinamento, i veleni arrivano anche sulla Murgia

In contrada Troianelli, lamentele da parte dei residenti circa il perpetuarsi dell'uso sproporzionato ed incontrollato di veleni in agricoltura

mercoledì 7 novembre 2018 2.19
A cura di Giovanna Albo
E' risaputo che l'immissione di veleni e per giunta un suo uso smisurato, in agricoltura, rappresenta una vera e propria minaccia ambientale oltre che compromettere seriamente la salute umana. Di questo sono ben consapevoli i cittadini che risiedono in contrada Troianelli, che da tempo, cercano di denunciare chi fa un cattivo utilizzo di concimi, mettendo in serio pericolo l'incolumità di chi ci vive in stretto contatto con l'ambiente circostante.

Eppure Troianelli, una piccola frazione della nostra città, situata sulla Murgia, nonché la seconda borgata di Andria, dopo Montegrosso, andrebbe preservata e salvaguardata, come del resto tutto ciò che è parte integrante della natura stessa. Non dimenticandoci, inoltre, che proprio in quell' agro regna una imponente Quercia Roverella o semplicemente un patriarca di 250-300 anni, storico simbolo del nostro patrimonio territoriale, situata proprio accanto all'antica Masseria Ducale.

Pertanto l'inquinamento, che sembra sfuggire ad un più adeguato controllo, sta avanzando progressivamente verso quei luoghi che dovrebbero teoricamente rappresentare un paradiso per la nostra salute ma in realtà anche qui, l'aria sembra essere danneggiata costantemente da una pioggia di veleni, la cui causa andrebbe ricercata nella superficiale ostentazione da parte di alcuni agricoltori di recuperare alberi di olivi, deperiti dalle gelate di quest'anno.

Infatti a sottolinearlo è proprio uno dei residente di Troianelli, il quale spiega: "E' inacettabile che agricoltori, a qualsiasi ora e soprattutto senza un controllo da parte della vigilanza, adoperino diversi tipi di veleni per garantirsi un prossimo raccolto di olive, dopo l'attuale anomala stagione olivicola. Soprattutto dopo periodi di gran freddo, il loro intervento verso la vegetazione, è ancor più massiccio e forse anche non idoneo. Noi residenti, nel frattempo, che aria respiriamo? Una situazione al limite del paradosso, dal momento che l'Unione Europea chiede i parametri chimici dell'olio di oliva, quando invece i controlli, dovrebbero partire proprio dall'olivicoltura nei campi".

Sarebbe, pertanto, opportuno, un tempestivo intervento sulla zona in questione delle istituzioni preposte alla sorveglianza, evitando così l'uso inappropriato di veleni e quindi l'insorgere di potenziali patologie che possono diffondersi non solo tra i residenti ma anche tra coloro che utilizzano quei prodotti della natura.
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