Il Comune di Andria recede dall'Unione dei rifiuti ARO 2

La decisione della gestione commissariale avrà inizio dal 1° gennaio 2021

venerdì 8 maggio 2020 10.28
Dopo sei anni dalla sua costituzione, Andria recede dall'Unione ARO 2, a decorrere dal 1° gennaio 2021. Ieri, 7 maggio, la gestione commissariale con i poteri del consiglio comunale, ha adottato una deliberazione, la numero 22 con la quale ha formalizzato questa decisione.

L'Unione ARO 2, forma associata per l'esercizio obbligatorio delle funzioni inerenti la gestione del servizio rifiuti tra i Comuni di Andria, Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola, costituitasi nel 2013 per la durata di sei anni (prorogabili per altri sei), si è occupata in tutto questo tempo delle procedure riguardanti la gestione del servizio rifiuti nella nostra città. La sua sede è ad Andria, in un'appartamento del Comune di Andria, in via Giovanni Bovio.

Proprio in merito alla sua gestione e funzione, è sorta all'inizio di quest'anno, una discussione all'interno dei Comuni che ne fanno parte, che ha portato ad intraprendere l'inter per il suo scioglimento: da qui la decisione commissariale assunta ieri.

Prima di questa decisione, sono state proposte modifiche statutarie inerenti proprio la possibilità di recedere e di sciogliere questo Ente, all'epoca in cui è nato questo Ente non contemplati, proposte adottate solo dalla gestione commissariale del Comune di Andria, a differenza dell'inerzia degli altri Comuni.

Nella decisione di recesso assunta ieri, si legge come, con questo provvedimento, si è voluto riportare al fisiologico "espletamento le funzioni dei Comuni, relative al ciclo integrato dei rifiuti, attualmente sofferenti di anomalie evidenziate dalla gestione Commissariale del Comune di Andria, in molteplici occasioni e con plurime note".

Infine, nel provvedimento commissariale, si legge ancora come tale decisione non è stata più possibile rinviare "non solo in relazione al più volte lamentato disallineamento contabile negli anni, tra le scritture dell'Unione e quelle del Comune, circostanza che comporterà un appesantimento corposo del piano economico finanziario relativo alla gestione del ciclo dei rifiuti, con inevitabili ma ingiuste ripercussioni sui contribuenti, ma anche in ragione delle ulteriori circostanze (come ad es. il costo dei rifiuti presso le varie piattaforme di conferimento contrattato dai singoli comuni, come anche il fatto di essere un ente non autonomo ma con una finanza derivata), che rendono sostanzialmente inutile il mantenimento in vita di un ente locale che, di fatto, è svuotato di funzioni e che deve cedere il passo ai singoli comuni.

Attualmente lavorano presso l'Unione ARO 2 due dirigenti assunti a tempo determinato, il cui contratto di lavoro è stato più volte prorogato.