Esplosione a Barletta, trasferito a Bari il 45enne tecnico Italgas

Restano gravi le condizioni: non necessario il ricovero per gli altri due feriti

domenica 26 aprile 2015 10.45
A cura di Stefano Massaro
Il boato che ha caratterizzato il pomeriggio del 25 aprile in via Milano a Barletta, ha provocato una vittima il 56enne di Margherita Nicola Delvecchio ed anche un ferito grave (Articolo di approfondimento con foto e video di AndriaViva), il secondo tecnico dell'Italgas, un 45enne barlettano, al lavoro per riparare la fuga di gas prima dell'esplosione. Dopo una notte di paura, infatti, si prosegue con gli interventi su via Milano per scongiurare nuove esplosioni mentre le condizioni del tecnico, ricoverato d'urgenza ieri pomeriggio al "Dimiccoli" di Barletta, restano gravi. L'uomo, infatti, è stato trasferito nella notte al Policlinico di Bari con ustioni di 2° e 3° grado su gran parte del corpo.

Per gli altri due feriti, il comandante della Polizia Locale di Barletta, Savino Filannino ed un vigile del fuoco, entrambi trasportati ieri al Pronto Soccorso dell'Ospedale "Bonomo" di Andria, una prognosi di 15 giorni senza ricovero. Per il comandante, in particolare, rilevata una contusione alla caviglia e diverse escoriazioni mentre per il vigile del fuoco altri accertamenti questa mattina per via di piccole e circoscritte ustioni. Il luogo dell'incidente resta interdetto ed isolato per consentire la prosecuzione dei lavori in sicurezza.

Continuano, invece, ad arrivare le testimonianze di vicinanza per la morte sul proprio posto di lavoro del 56enne di Margherita di Savoia, tecnico dell'Italgas: «Ancora una morte bianca, ancora nel nostro territorio. Ennesimo incidente sul lavoro che è costato la vita ad un uomo di 57 anni, un operaio dell'Italgas di Margherita di Savoia, Nicola Delvecchio, lavoratore iscritto alla Filctem Cgil», spiegano il segretario generale della categoria provinciale Luigi Lauriola e Luigi Antonucci, segretario generale della Cgil Bat. «Alla famiglia Delvecchio va il nostro più sincero cordoglio e la vicinanza di tutta la Cgil, così come siamo vicini agli altri lavoratori rimasti feriti a seguito dell'esplosione verificatasi in via Milano ed ai tecnici presenti sul posto, insieme ai vigili del fuoco ed ai vigili urbani rimasti illesi. Non è possibile continuare ancora a morire di lavoro, è evidente che rispetto la tema della sicurezza c'è ancora molto da fare sebbene bisogna dare atto all'Italgas di non aver mai trascurato tale aspetto. Ma l'idea – concludono Lauriola ed Antonucci – che una persona esca di casa per andare a lavorare e non vi faccia mai più ritorno è un pensiero che non riusciamo ad accettare».