Nello spin off di "Viva Rai due" di Fiorello c'è il giovane comico andriese Luca Scippa. VIDEO

Trasferitosi da pochi mesi a Roma, frequenta la facoltà del Dams. Studia cinema la sua più grande passione. Ecco la nostra intervista

mercoledì 8 novembre 2023 10.00
A cura di Luisa Sgarra
Scherza sul suo cognome e la formula piace. Luca Scippa, 19enne, comico andriese, è apparso in tv, per la prima volta su Rai2, su "E viva il Video Box" lo spin off della trasmissione tv "Viva Rai Due" di Fiorello, andato in onda lunedì scorso. Un successo inaspettato per il giovane andriese, dove si è esibito, in una breve performance comica.
Trasferitosi da pochi mesi a Roma, frequentala facoltà del Dams. Studia cinema, la sua più grande passione. Nata quasi per caso, grazie al suo papà musicista, ha vissuto il palco sin da piccolo.

«C'erano i casting e ho subito sfruttato questa possibilità di potermi esibire. Sono un cabarettista, comico, quindi ho inviato la mia caricatura e mi hanno preso così ho partecipato al programma», racconta Luca ad Andria Viva con estrema naturalezza. «Seguo questa passione da tre anni. Il 19 novembre mi esibisco a Roma, per la prima volta, per un mio spettacolo da comico inedito. Sono molto emozionato».

Luca, con un canale tik tok ha all'attivo circa 70 mila followers, non ha perso tempo, e così nel giro di soli due mesi dal suo arrivo a Roma ha preso parte al casting di Fiorello, ha partecipato a dei cortometraggi e programmato il suo primo spettacolo inedito nella capitale. Oltre a far parte della sigla ufficiale del programma. "E viva il video Box" in onda tutte le mattine alle 8:00 su Rai2.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Diventare un attore comico. Il mio idolo a cui mi rifaccio è Checco Zalone. Il mio sogno è quello di poter fare un film con lui».

Come ti trovi in questo periodo a Roma?
«È un cambiamento enorme, a livello di grandezza, di cultura, soprattutto delle persone che vivono Roma. Mi trovo molto bene – aggiunge - Ho fatto valige, e mi sono trasferito da solo. Con me non ho amici, 400 km da casa. Mi guardo le spalle da solo, a casa ovviamente resta sempre la mia famiglia che mi supporta. Lì ci sono solo io. Mi rimbocco le maniche è un sacrificio che sto facendo ma mi auguro che un indomani possa ripagarmi».

Sei giovanissimo, tanta voglia fare, cosa si senti di dire ai suoi coetanei?
«Quello che mi sento di dire, magari potrebbe essere banale, è: tutti quanti noi nasciamo con un talento, per carità. Nessuno, sono convinto, che è privo di talenti. Io chiedo ai miei coetanei, anche alla gente più grande e più piccola di coltivare questo talento e di inseguirlo sempre. E che magari, probabilmente, può diventare il proprio lavoro o rimanre sempre un hobby ma cmq di coltivarlo sempre e che nonostante la vita ci metta delle sfide davanti, possiamo cadere noi dobbiamo sempre seguirlo con tutta la foga che abbiamo. Dobbiamo inseguirlo senza fermarci. Se il sogno va più veloce, dobbiamo correre anche noi più veloce».