Delibera piscina comunale, per l'Intergruppo "Gravi criticità procedurali e sostanziali"

Ieri sera in consiglio comunale il via libera al provvedimento

martedì 18 novembre 2025 12.19
Il Consiglio comunale di Andria ha approvato la delibera relativa alla proposta di finanza di progetto per la rifunzionalizzazione e gestione ventennale della piscina comunale. L'intergruppo consiliare evidenzia gravi irregolarità che rendono la procedura adottata "non conforme ai principi di legalità, trasparenza e tutela dell'interesse pubblico".

Di seguito le ragioni riportate in una nota stampa dell'Intergruppo consiliare:

1. Violazione dell'indirizzo consiliare del 19 maggio 2024 La delibera è stata sottoposta al Consiglio solo in fase di ratifica, eludendo l'indirizzo espresso che imponeva un preventivo passaggio politico, come previsto, individuando gli obiettivi di qualità del servizio. Il Consiglio è stato privato della possibilità di esprimersi in fase di indirizzo, compromettendo il ruolo di indirizzo e controllo dell'organo elettivo.
2. Richiamo a norma non più vigente. La procedura è stata costruita su presupposti giuridici superati, con il surrettizio richiamo a una norma decaduta. La proposta del privato ha subito continue variazioni, anche a febbraio e a luglio del 2025, rendendo di fatto inapplicabile la norma previgente e aggravando l'instabilità dell'intero impianto procedurale.
3. Incongruità del Piano Economico Finanziario reale Il PEF presentato dal privato risulta privo di congruità tecnica ed economica. L'investimento di € 876.894,00 (IVA esclusa) è autodeterminato, senza alcuna verifica sulla necessità.
4. Canone concessorio irrisorio. e proporzionalità degli interventi. L'emendamento proposto dalla maggioranza introduce un canone annuo di appena € 2.400,00, pari a € 200,00 mensili, per vent'anni di utilizzo dell'impianto. Una cifra simbolica che svende il patrimonio pubblico e rappresenta un'anomalia nel panorama nazionale, assimilabile paradossalmente all'applicazione dell'equo canone a una struttura sportiva.

"L'incapacità di questa Amministrazione di gestire al meglio gli edifici e le risorse pubbliche è acclarata proprio da queste scelte di coinvolgimento sistematico" dei privati, che agiscono – per l'appunto – da privati, non prendendo in alcuna considerazione le finalità sociali per cui il bene pubblico è stato realizzato e ignorando i finanziamenti disponibili per una gestione, anche in sinergia con soggetti privati, che salvaguardi sempre l'interesse pubblico.