Cultura e Turismo, Di Bari (M5S): «Puglia unica regione dotata di una programmazione pluriennale su base decennale»

La nota della consigliera delegata alle Politiche Culturali, a seguito della seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Cultura

giovedì 28 luglio 2022
«La Puglia - ha spiegato la consigliera regionale Grazia Di Bari - è l'unica Regione ad essersi dotata di una programmazione pluriennale in materia di cultura e turismo su base decennale: il Piano strategico del Turismo della Regione Puglia 2016/2025 'Puglia365' e Piano strategico della Cultura della Regione Puglia 2017-2026 'PiiiLCulturainPuglia'.

Siamo ovviamente consapevoli dei problemi con cui le imprese culturali stanno convivendo da due anni, ma grazie al loro impegno e al confronto continuo con la Regione abbiamo potuto fronteggiare gli effetti negativi della pandemia. Durante gli incontri fatti al tavolo della ripartenza sono state già date le indicazioni per quest'anno che purtroppo deve essere ancora ritenuto come un anno ponte. Nel triennio 2017-2019, la Regione Puglia ha investito nel sistema dell'Industria Culturale e Creativa complessivamente oltre 170 milioni di Euro ed in particolare: Oltre l'80% di questi investimenti è stato finanziato su Fondi Strutturali e di Investimento Europei. Per quanto riguarda i ristori nell'ambito della misura 'Custodiamo il Turismo e la Cultura in Puglia', sono invece stati dati dalla Regione Puglia attraverso PugliaPromozione complessivamente 78 milioni di euro. Relativamente alla legge 6 del 2004 sullo spettacolo dal vivo, prima della pandemia era già stato fatto un tavolo alla presenza degli operatori sulle modifiche da apportare alla norma, condivise da tutti. Concordo nell'apportare modifiche alla legge anche tenendo conto dei cambiamenti dovuti alla pandemia. Credo che per le richieste di maggiori risorse volute dagli operatori del settore e sostenute anche dalle forze politiche di maggioranza e minoranza, da attingere dal bilancio autonomo regionale, si possa trovare la maggiore convergenza possibile. L'attenzione alle difficoltà degli operatori del mondo della cultura, sarà sempre alta, perché non dobbiamo mai dimenticare che quando parliamo di cultura, parliamo anche di posti di lavoro».