Colpi ai bancomat in Basilicata, arrestata banda di andriesi
Operazione stamane dei Carabinieri del Comando provinciale di Potenza
giovedì 16 febbraio 2017
22.20
E' in corso, dalle prime ore di stamane, una vasta operazione condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza e della Compagnia di Acerenza (PZ) in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Capoluogo lucano, su richiesta della Procura della Repubblica.
Le indagini, coordinate dalla Procura potentina, hanno consentito di acquisire elementi indiziari a carico di cinque individui, tutti di Andria e già noti alle Forze dell'ordine, che si sarebbero resi responsabili di una decina di assalti a postazioni di bancomat commessi tra il 2015 ed il 2016 in Basilicata e Puglia mediante il metodo della "marmotta" (pezzo metallico a due strati, a forma di cuneo, recante, nel mezzo, l'esplosivo. Il manufatto veniva inserito nella fessura dalla quale veniva erogato il contante e poi attivato con una miccia. La conseguente deflagrazione provocava l'apertura del bancomat).
Nell'operazione impiegati oltre 50 militari delle Province di Potenza, Bari e Foggia, oltre ad un velivolo del Nucleo Elicotteri di Bari.
Secondo gli inquirenti, i malviventi arrivavano col buio a bordo di una Porsche Cayenne, di un'Audi Rs6 o un'altra Audi Rs4, tutte auto risultate rubate. Quindi in meno di 4 minuti facevano esplodere lo sportello bancomat, raccoglievano il denaro e si davano alla fuga. Almeno in un caso poi sarebbero ricomparsi a distanza di un centinaio di chilometri per colpire una seconda volta nella stessa notte.
Da una prima ricostruzione sarebbe di circa 130mila euro il bottino dei sei colpi messi a segno. Le accuse formulate dalla Procura potentina sono di associazione per delinquere, furto aggravato, attentato a impianti di pubblica utilità e detenzione e porto illegale di esplosivi. Altre 13 persone risultano indagate a piede libero come fiancheggiatori.
Le indagini, coordinate dalla Procura potentina, hanno consentito di acquisire elementi indiziari a carico di cinque individui, tutti di Andria e già noti alle Forze dell'ordine, che si sarebbero resi responsabili di una decina di assalti a postazioni di bancomat commessi tra il 2015 ed il 2016 in Basilicata e Puglia mediante il metodo della "marmotta" (pezzo metallico a due strati, a forma di cuneo, recante, nel mezzo, l'esplosivo. Il manufatto veniva inserito nella fessura dalla quale veniva erogato il contante e poi attivato con una miccia. La conseguente deflagrazione provocava l'apertura del bancomat).
Nell'operazione impiegati oltre 50 militari delle Province di Potenza, Bari e Foggia, oltre ad un velivolo del Nucleo Elicotteri di Bari.
Secondo gli inquirenti, i malviventi arrivavano col buio a bordo di una Porsche Cayenne, di un'Audi Rs6 o un'altra Audi Rs4, tutte auto risultate rubate. Quindi in meno di 4 minuti facevano esplodere lo sportello bancomat, raccoglievano il denaro e si davano alla fuga. Almeno in un caso poi sarebbero ricomparsi a distanza di un centinaio di chilometri per colpire una seconda volta nella stessa notte.
Da una prima ricostruzione sarebbe di circa 130mila euro il bottino dei sei colpi messi a segno. Le accuse formulate dalla Procura potentina sono di associazione per delinquere, furto aggravato, attentato a impianti di pubblica utilità e detenzione e porto illegale di esplosivi. Altre 13 persone risultano indagate a piede libero come fiancheggiatori.