Centro Antiviolenza: per le donne non solo l’8 marzo

La battaglia per il reinserimento lavorativo delle vittime

mercoledì 8 marzo 2017
A cura di Sara Suriano
Un gruppo di donne per donne… ma non solo. Si tratta del Centro Antiviolenza "RiscoprirSi" che, oltre a fornire un servizio di ascolto e sostegno psicologico, si impegna nella collaborazione con altri servizi: «Non lavoriamo con uno sguardo limitato alla violenza di genere, ma ci battiamo per tutti i diritti delle donne - afferma la presidente del centro, Patrizia Lomuscio - pertanto non possiamo escludere uno sguardo più ampio nei confronti delle problematiche femminili, integrando il nostro impegno a quello di altri enti».

In un momento storico in cui il tasso di occupazione femminile della Provincia è del 20% (dati Ansa 2011), quasi 30% in meno della media nazionale, grande attenzione è rivolta al lavoro, diritto inviolabile sancito dalla Costituzione. Pertanto, il centro "RiscopriSi" opera per il reinserimento sociale e lavorativo delle vittime di violenza, che tendono a perdere i contatti col mondo esterno. «In un momento storico complesso, cerchiamo di fornire il nostro contributo nei limiti delle opportunità – continua Patrizia Lomuscio -. Oltre ad aver creato una bacheca Facebook in continuo aggiornamento, spesso aiutiamo le utenti a fare un bilancio di competenze, a compilare un curriculum o le affianchiamo negli appuntamenti con il Centro Impiego. Con quest'ultimo abbiamo firmato un protocollo d'intesa nel tentativo di strutturare delle corsie preferenziali, la cui attivazione attende la risoluzione di alcune problematiche, tra le quali la privacy.

Un'esperienza positiva è stata quella vissuta all'interno del Centro Antiviolenza provinciale Bat "Futura" (ora non più esistente) che, grazie all'utilizzo di fondi provinciali, ha organizzato delle borse lavoro per favorire l'impiego delle utenti; molte delle quali sono poi state assunte». In tal senso va ricordato il progetto "Poi" che, in collaborazione con l'ufficio della Consigliera Regionale di parità, ha fornito alle donne residenti in Puglia e prioritariamente nella Bat che si fossero rivolte ai centri di ascolto, un corso di formazione per rimotivare al lavoro e conoscere le proprie competenze, nonché acquisire di nuove.

In un periodo di disoccupazione diffusa, complesso si configura un sostegno in questo ambito: «Dinanzi alle difficoltà ci avvaliamo della creatività e pertanto stiamo progettando l'avvio di alcuni laboratori e corsi professionalizzanti, nonché la collaborazione con case rifugio e altri centri della Puglia – conclude la presidente – La strada per il miglioramento della condizione femminile è ancora lunga e tortuosa, ma il nostro impegno è costante».