Caldarone "Ricorso TAR, foglia di fico dietro cui non si sono prese le proprie responsabilità"
L'ex sindaco di Andria pone alcune riflessioni all'indomani della discussa sentenza del giudice amministrativo
venerdì 23 marzo 2018
12.55
"Dopo la famosa delibera per le aliquote fiscali del Comune, di agosto 2015, sono passati quasi tre anni inutilmente, che hanno ormai definitivamente reso nei fatti ingovernabile la città".
E' questo l'incipit con il quale, l'ex sindaco di Andria per due consiliature del centro sinistra, il commercialista Vincenzo Caldarone, interviene per commentare la sentenza del Tar Puglia e con essa altre vicende politiche, attinenti la conduzioni politico-amministrativa della nostra città.
"Era già chiarissimo dall'inizio che la delibera sui tributi comunali poteva anche essere formalmente legittima, ma senza effetti tributari che la legge (superiore alla delibera) impediva; insomma come un guscio intatto ma vuoto. Non c'era bisogno di nessun TAR, eppure il ricorso è stata la foglia di fico dietro cui non prendere le proprie responsabilità, sia chi governa che chi non è maggioranza. Nel frattempo anche le aliquote fiscali per periodi successivi devono essere riviste per via del blocco degli aumenti intervenuti, anche questi, per legge.
Personalmente avevo già consigliato di pagare i tributi con le aliquote giuste, previste dalla legge, e continuerò a consigliare la strada legittima per richiedere i rimborsi. Ma non è questo il problema.
Immaginiamo cosa sarà della possibilità di governare la città in queste condizioni: migliaia di contenziosi, richieste di rimborsi, uffici in tilt: bisognerà di volta in volta decidere dove andranno i pochi soldi ormai rimasti al Comune , se alle necessità primarie, agli stipendi o ai rimborsi.
I reciproci veleni politici di questi giorni non toccano affatto la sostanza del problema e il vero interrogativo dei cittadini, che non riguarda, io credo, l'entità dei rimborsi fiscali, ma il Kaos sul proprio futuro, una crisi di gestione che si aggiunge alle crisi politiche e istituzionali che si ripetono a cascata.
In un contesto dove non decine, ma migliaia di giovani sono ormai definitivamente cacciati via dal territorio, e dove non si vede una sola nuova iniziativa di sviluppo, il governo pubblico è l'unica decisiva arma a disposizione della comunità per ri-partire. Ma risposte all'altezza dei drammi e delle sfide non se ne vedono ancora, neanche su una questione urgente e drammatica come quella della ingovernabilità.
Non interessa al momento la analisi delle responsabilità passate, che non sono certo tutte uguali. Interessa la assunzione di responsabilità per il presente: che fare adesso? Dove trovare le risorse, come ri -legittimare il governo pubblico? Come accompagnare imprese, ragazzi e risorse cittadine? Come rimettere in piedi la capacità do governo per qualità, progetti e coesione delle rappresentanze?
Sono domande molto al di là dello spettacolo istituzionale di questi giorni, anche al di là di chi grida senza soluzioni . Le risposte sono quindi al di là dell'attuale orizzonte "politico" . E' solo dalla comunità reale, dalle energie cittadine e dalla voglia di ritrovarsi che potrà venire la risposta", conclude il dottor Vincenzo Caldarone
E' questo l'incipit con il quale, l'ex sindaco di Andria per due consiliature del centro sinistra, il commercialista Vincenzo Caldarone, interviene per commentare la sentenza del Tar Puglia e con essa altre vicende politiche, attinenti la conduzioni politico-amministrativa della nostra città.
"Era già chiarissimo dall'inizio che la delibera sui tributi comunali poteva anche essere formalmente legittima, ma senza effetti tributari che la legge (superiore alla delibera) impediva; insomma come un guscio intatto ma vuoto. Non c'era bisogno di nessun TAR, eppure il ricorso è stata la foglia di fico dietro cui non prendere le proprie responsabilità, sia chi governa che chi non è maggioranza. Nel frattempo anche le aliquote fiscali per periodi successivi devono essere riviste per via del blocco degli aumenti intervenuti, anche questi, per legge.
Personalmente avevo già consigliato di pagare i tributi con le aliquote giuste, previste dalla legge, e continuerò a consigliare la strada legittima per richiedere i rimborsi. Ma non è questo il problema.
Immaginiamo cosa sarà della possibilità di governare la città in queste condizioni: migliaia di contenziosi, richieste di rimborsi, uffici in tilt: bisognerà di volta in volta decidere dove andranno i pochi soldi ormai rimasti al Comune , se alle necessità primarie, agli stipendi o ai rimborsi.
I reciproci veleni politici di questi giorni non toccano affatto la sostanza del problema e il vero interrogativo dei cittadini, che non riguarda, io credo, l'entità dei rimborsi fiscali, ma il Kaos sul proprio futuro, una crisi di gestione che si aggiunge alle crisi politiche e istituzionali che si ripetono a cascata.
In un contesto dove non decine, ma migliaia di giovani sono ormai definitivamente cacciati via dal territorio, e dove non si vede una sola nuova iniziativa di sviluppo, il governo pubblico è l'unica decisiva arma a disposizione della comunità per ri-partire. Ma risposte all'altezza dei drammi e delle sfide non se ne vedono ancora, neanche su una questione urgente e drammatica come quella della ingovernabilità.
Non interessa al momento la analisi delle responsabilità passate, che non sono certo tutte uguali. Interessa la assunzione di responsabilità per il presente: che fare adesso? Dove trovare le risorse, come ri -legittimare il governo pubblico? Come accompagnare imprese, ragazzi e risorse cittadine? Come rimettere in piedi la capacità do governo per qualità, progetti e coesione delle rappresentanze?
Sono domande molto al di là dello spettacolo istituzionale di questi giorni, anche al di là di chi grida senza soluzioni . Le risposte sono quindi al di là dell'attuale orizzonte "politico" . E' solo dalla comunità reale, dalle energie cittadine e dalla voglia di ritrovarsi che potrà venire la risposta", conclude il dottor Vincenzo Caldarone