Aumento stipendi direttori Asl: protestano i consiglieri M5S
"Perchè quei soldi non sono serviti a potenziare l'offerta sanitaria o ridurre ticket?"
martedì 21 novembre 2017
22.48
Approvato oggi in Consiglio Regionale, con il solo voto contrario del gruppo M5S e di altri due consiglieri di minoranza, il Ddl "Modifiche dell'art. 7, comma 2, della legge regionale 04/01/2011, n. 1" che disciplina il trattamento economico dei direttori generali, sanitari e amministrativi delle Asl.
"Abbiamo votato contro il ddl e ne riteniamo gravissima l'approvazione. Questo ddl - attaccano gli otto consiglieri pentastellati, tra cui l'andriese Grazia Di Bari - dimostra che la vecchia politica non ha vergogna. Ci chiediamo come faranno, destra e sinistra, a spiegare ai cittadini che gli si chiedono enormi sacrifici e si chiudono ospedali in nome del contenimento della spesa, però poi si trovano risorse per aumentare dai stipendi ai direttori delle Asl? Non siamo a priori contro gli aumenti di stipendio, ma questi per i direttori delle Asl così come per qualsiasi dirigente pubblico, devono essere legati al raggiungimento degli obiettivi e pur comprendendo che un DG debba percepire più di un primario e di un direttore di distretto, aumentare gli stipendi oggi è una scelta inopportuna perché tutti i giorni viene negato ai cittadini il diritto a curarsi come dimostrano i dati della mobilità passiva passata da 240 a 280 milioni.
Abbiamo una sanità allo sfacelo - incalzano - dove le Asl hanno fallito tutti gli obiettivi, le liste d'attesa continuano ad allungarsi e per una visita in ospedale è necessario andare in intramoenia. Quindi non capiamo come si giustifichi questo aumento di stipendio, l'eliminazione della decurtazione del 10% dello stipendio di oggi, si aggiunge a quella del 20% dello scorso 13 giugno. Se i tagli fatti finora sono serviti per trovare nuove risorse, perché queste non sono state impiegate per potenziare l'offerta sanitaria o ridurre ticket? Ci sarebbe piaciuto - concludono - chiederlo al Presidente Emiliano, ma non abbiamo avuto il "piacere" di vederlo in Consiglio, così come era accaduto in Commissione".
"Abbiamo votato contro il ddl e ne riteniamo gravissima l'approvazione. Questo ddl - attaccano gli otto consiglieri pentastellati, tra cui l'andriese Grazia Di Bari - dimostra che la vecchia politica non ha vergogna. Ci chiediamo come faranno, destra e sinistra, a spiegare ai cittadini che gli si chiedono enormi sacrifici e si chiudono ospedali in nome del contenimento della spesa, però poi si trovano risorse per aumentare dai stipendi ai direttori delle Asl? Non siamo a priori contro gli aumenti di stipendio, ma questi per i direttori delle Asl così come per qualsiasi dirigente pubblico, devono essere legati al raggiungimento degli obiettivi e pur comprendendo che un DG debba percepire più di un primario e di un direttore di distretto, aumentare gli stipendi oggi è una scelta inopportuna perché tutti i giorni viene negato ai cittadini il diritto a curarsi come dimostrano i dati della mobilità passiva passata da 240 a 280 milioni.
Abbiamo una sanità allo sfacelo - incalzano - dove le Asl hanno fallito tutti gli obiettivi, le liste d'attesa continuano ad allungarsi e per una visita in ospedale è necessario andare in intramoenia. Quindi non capiamo come si giustifichi questo aumento di stipendio, l'eliminazione della decurtazione del 10% dello stipendio di oggi, si aggiunge a quella del 20% dello scorso 13 giugno. Se i tagli fatti finora sono serviti per trovare nuove risorse, perché queste non sono state impiegate per potenziare l'offerta sanitaria o ridurre ticket? Ci sarebbe piaciuto - concludono - chiederlo al Presidente Emiliano, ma non abbiamo avuto il "piacere" di vederlo in Consiglio, così come era accaduto in Commissione".