Assessore Del Giudice: qualche risposta ai “però” del Castello
La gestione del maniero federiciano fra protocolli d’intesa e burocrazia
venerdì 2 dicembre 2016
22.15
Costo d'ingresso elevato, mancanza di pannelli informativi, parcheggio a pagamento, bagni fuori uso, Infopoint inutilizzato. Questi alcuni dei "però" di cui si era precedentemente parlato, che mettono in ombra, a giudizio di turisti (e cittadini), la bellezza del Castel del Monte, la cui visita si configura come un ossimoro tra magnificenza e cattiva gestione.
Plurimi sono infatti gli enti che gravitano intorno al Castel del Monte: in primis l'amministrazione comunale, il cui demanio si ferma alla catena situata nei pressi della Taverna Sforza; in secondo luogo, il Polo museale della Puglia presiede alla gestione del Catello dalla catena in su, pur essendo stata concessa la biglietteria ad una cooperativa; infine, Gal e Parco dell'Alta Murgia, insieme al Comune di Andria, collaborano nella gestione dell'Infopoint.
Per avere un quadro più chiaro della situazione e per chiarire qualche dubbio, abbiamo incontrato l'assessore alla cultura, Luigi Del Giudice: «La competenza del Comune di Andria sul territorio nei pressi del Castel del Monte termina in prossimità della Taverna Sforza. In passato, grazie ad un protocollo d'intesa, il Comune aveva avuto la possibilità di fornire operai e collaborare nella gestione dei bagni, ma qualche anno fa, in seguito ad una diffida da parte della direttrice della soprintendenza, questa mansione è stata riassorbita dall'ente, non lasciando al Comune voce in capitolo». Tuttavia, l'assessore ritiene che con il nuovo direttore del Castello, Alfredo de Biase, salito in carica lo scorso gennaio, ci siano buone possibilità per la reintegrazione del Comune di Andria nella gestione del maniero per quanto riguarda i bagni... ma non solo.
Altro tasto dolente è l'Infopoint, fieramente presentato dal Gal alla cittadinanza (ben tre anni fa) e mai utilizzato. «Esso è frutto della collaborazione di tre enti – spiega Del Giudice – quali Comune di Andria, Parco dell'Altra Murgia e Gal ed ognuno di questi avrebbe dovuto adempiere a specifici obblighi e doveri riguardo la gestione di tale punto di informazioni. Tuttavia il Gal, protagonista della convenzione, ha terminato la sua azione nel 2013 ed ha, di conseguenza, bloccato la macchina. Tuttavia, si è ricandidato a livello regionale per ottenere finanziamenti che lo possano rimettere in attività». La situazione sembra ancora stagnante, ma un barlume di speranza sembra esserci: «Se entro la fine del'anno non ci saranno finanziamenti regionali, la convenzione verrà modificata e stipulata tra Comune e Parco dell'Alta Murgia nel tentativo di rendere l'infopoint attivo già dalla prossima primavera». Speriamo solo che non si tratti solo di una lucciola.
Si auspica, infatti, che l'apertura di queste nuove collaborazioni possano bonificare il turismo del Castello, impaludato in protocolli e burocrazie, rendendo più agevole e gradevole la fruizione dello stupor mundi ai turisti.
Ma scuri nuvoloni sono ancora presenti su alcune questioni, quali l'elevato costo del biglietto di ingresso, la mancanza di pannelli informativi (già esigui) e completamente sostituiti dallo shop, bagni spesso non agibili. Queste alcune delle responsabilità che ricadono nelle competenze del Polo museale della Puglia a cui sono assegnati, oltre al Castel del Monte, tali siti: Antiquarium e zona archeologica di Canne della Battaglia (Barletta), Castello Angioino (Copertino), Castello Svevo (Bari), Castello Svevo (Trani), Chiostro del Convento di San Domenico (Taranto), Galleria Nazionale della Puglia "Girolamo e Rosaria Devanna" (Bitonto), Museo Archeologico Nazionale (Gioia del Colle), Museo Archeologico Nazionale e zona archeologica di Egnazia (Fasano), Museo Nazionale Archeologico (Altamura), Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia Museo Nazionale Jatta (Ruvo di Puglia), Palazzo Sinesi (Canosa di Puglia).
Alcuna risposta ricevuta, tuttavia, dall'ente che, più volte interrogato, non ha fornito alcuna spiegazione.
Plurimi sono infatti gli enti che gravitano intorno al Castel del Monte: in primis l'amministrazione comunale, il cui demanio si ferma alla catena situata nei pressi della Taverna Sforza; in secondo luogo, il Polo museale della Puglia presiede alla gestione del Catello dalla catena in su, pur essendo stata concessa la biglietteria ad una cooperativa; infine, Gal e Parco dell'Alta Murgia, insieme al Comune di Andria, collaborano nella gestione dell'Infopoint.
Per avere un quadro più chiaro della situazione e per chiarire qualche dubbio, abbiamo incontrato l'assessore alla cultura, Luigi Del Giudice: «La competenza del Comune di Andria sul territorio nei pressi del Castel del Monte termina in prossimità della Taverna Sforza. In passato, grazie ad un protocollo d'intesa, il Comune aveva avuto la possibilità di fornire operai e collaborare nella gestione dei bagni, ma qualche anno fa, in seguito ad una diffida da parte della direttrice della soprintendenza, questa mansione è stata riassorbita dall'ente, non lasciando al Comune voce in capitolo». Tuttavia, l'assessore ritiene che con il nuovo direttore del Castello, Alfredo de Biase, salito in carica lo scorso gennaio, ci siano buone possibilità per la reintegrazione del Comune di Andria nella gestione del maniero per quanto riguarda i bagni... ma non solo.
Altro tasto dolente è l'Infopoint, fieramente presentato dal Gal alla cittadinanza (ben tre anni fa) e mai utilizzato. «Esso è frutto della collaborazione di tre enti – spiega Del Giudice – quali Comune di Andria, Parco dell'Altra Murgia e Gal ed ognuno di questi avrebbe dovuto adempiere a specifici obblighi e doveri riguardo la gestione di tale punto di informazioni. Tuttavia il Gal, protagonista della convenzione, ha terminato la sua azione nel 2013 ed ha, di conseguenza, bloccato la macchina. Tuttavia, si è ricandidato a livello regionale per ottenere finanziamenti che lo possano rimettere in attività». La situazione sembra ancora stagnante, ma un barlume di speranza sembra esserci: «Se entro la fine del'anno non ci saranno finanziamenti regionali, la convenzione verrà modificata e stipulata tra Comune e Parco dell'Alta Murgia nel tentativo di rendere l'infopoint attivo già dalla prossima primavera». Speriamo solo che non si tratti solo di una lucciola.
Si auspica, infatti, che l'apertura di queste nuove collaborazioni possano bonificare il turismo del Castello, impaludato in protocolli e burocrazie, rendendo più agevole e gradevole la fruizione dello stupor mundi ai turisti.
Ma scuri nuvoloni sono ancora presenti su alcune questioni, quali l'elevato costo del biglietto di ingresso, la mancanza di pannelli informativi (già esigui) e completamente sostituiti dallo shop, bagni spesso non agibili. Queste alcune delle responsabilità che ricadono nelle competenze del Polo museale della Puglia a cui sono assegnati, oltre al Castel del Monte, tali siti: Antiquarium e zona archeologica di Canne della Battaglia (Barletta), Castello Angioino (Copertino), Castello Svevo (Bari), Castello Svevo (Trani), Chiostro del Convento di San Domenico (Taranto), Galleria Nazionale della Puglia "Girolamo e Rosaria Devanna" (Bitonto), Museo Archeologico Nazionale (Gioia del Colle), Museo Archeologico Nazionale e zona archeologica di Egnazia (Fasano), Museo Nazionale Archeologico (Altamura), Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia Museo Nazionale Jatta (Ruvo di Puglia), Palazzo Sinesi (Canosa di Puglia).
Alcuna risposta ricevuta, tuttavia, dall'ente che, più volte interrogato, non ha fornito alcuna spiegazione.