Arrestato andriese per il colpo al caveau di Pian dell'Olimo, vicino Siena
Sarebbe un esponente di spicco di uno dei clan malavitosi cittadini
venerdì 3 febbraio 2017
19.04
Sarebbe un esponente di spicco della malavita andriese, il pluri pregiudicato 39enne arrestato ad Andria dai Carabinieri del Comando provinciale di Siena in quanto accusato di essere uno dei responsabili dell'assalto al caveau della società di vigilanza privata "Securpol" di Pian dell'Olmino, località nei pressi Siena, avvenuto il 2 aprile dello scorso anno.
L'uomo sarebbe stato incastrato da alcuni rilievi scientifici effettuati su delle impronte trovate sul luogo della rapina. L'uomo sarebbe il secondo componente della banda arrestato per quell'episodio che destò enorme scalpore, anche a livello nazionale, per la tecnica utilizzata per la sua esecuzione.
Ricordiamo, infatti che per quel colpo -studiato nei minimi particolari-, parteciparono circa una ventina di persone, giunte con alcune potenti auto rubate, militarmente organizzati in possesso di armi da guerra. I malviventi, divisi in due squadre penetrarono all'interno della sede della Securpol, mentre altri posizionavano degli alberi abbattuti poco prima, sulle vie di accesso alla sede dell'istituto di vigilanza, per impedire l'arrivo delle forze dell'ordine.
Tutta la scena venne ripresa dalle numerose telecamere di videosorveglianza posizionate nella zona. Malgrado ciò, i rapinatori non riuscirono ad entrare nel caveau dove erano custoditi valori per circa 12 milioni di euro.
I Carabinieri e la Procura di Siena stanno proseguendo le indagini per risalire all'identità degli altri componenti del gruppo di fuoco.
L'uomo sarebbe stato incastrato da alcuni rilievi scientifici effettuati su delle impronte trovate sul luogo della rapina. L'uomo sarebbe il secondo componente della banda arrestato per quell'episodio che destò enorme scalpore, anche a livello nazionale, per la tecnica utilizzata per la sua esecuzione.
Ricordiamo, infatti che per quel colpo -studiato nei minimi particolari-, parteciparono circa una ventina di persone, giunte con alcune potenti auto rubate, militarmente organizzati in possesso di armi da guerra. I malviventi, divisi in due squadre penetrarono all'interno della sede della Securpol, mentre altri posizionavano degli alberi abbattuti poco prima, sulle vie di accesso alla sede dell'istituto di vigilanza, per impedire l'arrivo delle forze dell'ordine.
Tutta la scena venne ripresa dalle numerose telecamere di videosorveglianza posizionate nella zona. Malgrado ciò, i rapinatori non riuscirono ad entrare nel caveau dove erano custoditi valori per circa 12 milioni di euro.
I Carabinieri e la Procura di Siena stanno proseguendo le indagini per risalire all'identità degli altri componenti del gruppo di fuoco.