Accreditamento residenze sanitarie, Marmo (FI): "Proviamo a dare una svolta"
L'esponente azzurro chiede una svolta politica su questa particolare materia
mercoledì 12 aprile 2017
"La Legge sull'Accreditamento delle Residenze Socio Sanitarie Assistite che impegna il Consiglio Regionale giunge in aula dopo un lungo percorso che potremmo definire di "stop and go". Un iter che trova infine - o almeno dovrebbe trovare - la sua definitiva sintesi nel testo attuale. Devo confessare che, per come era partito il suo esame in Commissione Sanità, e stante l'andamento delle sedute successive, non avrei scommesso granchè su un voto finale all'unanimità dei componenti della stessa Commissione. E questo torna a merito soprattutto del Presidente Romano, per la competenza e per la tenacia con cui è riuscito a indirizzare il lavoro collegiale. Naturalmente l'ultima parola spetterà all'Aula che è sovrana".
Così il consigliere regionale e comunale di Forza Italia, Nino Marmo, durante il suo intervento di oggi in aula consiliare. "Ma tornando al lavoro della Commissione -ha aggiunto- vi sono due questioni che meritano di essere sottolineate, una di ordine politico e l'altra di ordine strategico. La questione politica riguarda il metodo utilizzato, perchè autentica e sostanziale è risultata la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, che hanno offerto ciascuno il proprio contributo alla Commissione risultando determinanti alla stesura del testo. Si è trattato, a ben vedere, di una partecipazione effettiva dei corpi intermedi, rappresentativi di interessi legittimi, che hanno trovato più ascolto in sede di Commissione di quanto ne abbiano ricevuto dal Governo regionale. Altro che sovrastrutture normative per garantire la Partecipazione! Se davvero vuoi realizzare la Partecipazione, caro Emiliano...la realizzi e basta! Non ricorri ad una legge e magari a un altro regolamento! L'opera di supplenza, svolta con grande disponibilità e abnegazione dall'Assessore Negro, dimostra poi ancora una volta che egli sopperisce alla assenza di chi avrebbe una funzione da svolgere e non la svolge. Non per mancanza di volontà, ma perché impossibilitato a seguire nel dettaglio tutto quanto sarebbe invece di sua competenza, in qualità di Assessore alla Sanità. Se anche su altri atti di evidente rilevanza - chi vuole intendere intenda! - il Governo regionale avesse consentito alla Commissione Sanità di avanzare una proposta complessiva e concludente - invece di limitarsi ad azioni meramente propagandistiche - probabilmente la Puglia ne avrebbe tratto un grosso giovamento soprattutto in tema di Riordino Sanitario. E passiamo alla seconda questione, quella strategica.
Dove vogliamo arrivare con questo provvedimento? -ha proseguito Marmo- Abbiamo sufficientemente azzardato una modernizzazione del sistema dell'accreditamento, oppure siamo ad una significativa ma timida evoluzione del sistema? Nel senso che altre Regioni italiane sono già molto più avanti di quello che - per quanto apprezzabile - abbiamo prodotto noi in materia. Le variabili in gioco sono due: i tempi concessi alla Pubblica Amministrazione per fornire tempestivamente una risposta univoca, chiara e risolutiva; e l'esigenza di un procedimento unico, che deve essere tale per tutte e tre le fasi, e cioè l'autorizzazione alla realizzazione, l'autorizzazione all'esercizio e l'accreditamento finale. Fatta ovviamente salva la contrattualizzazione che dipende da altre condizioni. È su questi temi che si consuma la sfida decisiva. Una sfida che ci viene indicata da chiarissime sentenze della Corte Costituzionale, per similare attività autorizzativa nel settore del Commercio. Ed in tal senso -ha concluso- ci riserviamo di presentare ulteriori emendamenti migliorativi del testo normativo".
Così il consigliere regionale e comunale di Forza Italia, Nino Marmo, durante il suo intervento di oggi in aula consiliare. "Ma tornando al lavoro della Commissione -ha aggiunto- vi sono due questioni che meritano di essere sottolineate, una di ordine politico e l'altra di ordine strategico. La questione politica riguarda il metodo utilizzato, perchè autentica e sostanziale è risultata la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, che hanno offerto ciascuno il proprio contributo alla Commissione risultando determinanti alla stesura del testo. Si è trattato, a ben vedere, di una partecipazione effettiva dei corpi intermedi, rappresentativi di interessi legittimi, che hanno trovato più ascolto in sede di Commissione di quanto ne abbiano ricevuto dal Governo regionale. Altro che sovrastrutture normative per garantire la Partecipazione! Se davvero vuoi realizzare la Partecipazione, caro Emiliano...la realizzi e basta! Non ricorri ad una legge e magari a un altro regolamento! L'opera di supplenza, svolta con grande disponibilità e abnegazione dall'Assessore Negro, dimostra poi ancora una volta che egli sopperisce alla assenza di chi avrebbe una funzione da svolgere e non la svolge. Non per mancanza di volontà, ma perché impossibilitato a seguire nel dettaglio tutto quanto sarebbe invece di sua competenza, in qualità di Assessore alla Sanità. Se anche su altri atti di evidente rilevanza - chi vuole intendere intenda! - il Governo regionale avesse consentito alla Commissione Sanità di avanzare una proposta complessiva e concludente - invece di limitarsi ad azioni meramente propagandistiche - probabilmente la Puglia ne avrebbe tratto un grosso giovamento soprattutto in tema di Riordino Sanitario. E passiamo alla seconda questione, quella strategica.
Dove vogliamo arrivare con questo provvedimento? -ha proseguito Marmo- Abbiamo sufficientemente azzardato una modernizzazione del sistema dell'accreditamento, oppure siamo ad una significativa ma timida evoluzione del sistema? Nel senso che altre Regioni italiane sono già molto più avanti di quello che - per quanto apprezzabile - abbiamo prodotto noi in materia. Le variabili in gioco sono due: i tempi concessi alla Pubblica Amministrazione per fornire tempestivamente una risposta univoca, chiara e risolutiva; e l'esigenza di un procedimento unico, che deve essere tale per tutte e tre le fasi, e cioè l'autorizzazione alla realizzazione, l'autorizzazione all'esercizio e l'accreditamento finale. Fatta ovviamente salva la contrattualizzazione che dipende da altre condizioni. È su questi temi che si consuma la sfida decisiva. Una sfida che ci viene indicata da chiarissime sentenze della Corte Costituzionale, per similare attività autorizzativa nel settore del Commercio. Ed in tal senso -ha concluso- ci riserviamo di presentare ulteriori emendamenti migliorativi del testo normativo".