Zona Pip, richieste di pagamento di conguaglio “ingiustificate ed illegittime”
Gli assegnatari chiedono un incontro al Sindaco per discutere dello sviluppo di quell’area attualmente in stato di degrado
mercoledì 9 dicembre 2020
15.10
In una lettera inviata al sindaco Giovanna Bruno e agli assessori Anna Maria Curcuruto e Cesareo Troia, il Comitato degli assegnatari delle aree Pip protesta per le richieste di pagamento di conguaglio ricevute, che a loro parere sarebbero "ingiustificate ed illegittime, minando la continuità aziendale, considerando che sono pervenute nel bel mezzo di una pandemia mondiale con pesantissime ricadute su tutte le attività economiche". Sarebbe necessario piuttosto un incontro per parlare degli "Obiettivi di sviluppo del Piano Insediamenti Produttivi", e per questo intanto chiedono che non sia avviata "nessuna azione a carico delle imprese insediate nel Pip in merito alle richieste di conguaglio avanzate".
Del caso in questione AndriaViva se ne è già occupata nell'ottobre scorso, sottolineando appunto la necessità di un confronto tra Comune e assegnatari, per cercare di dirimere la delicata situazione, questione tr l'altro avvallata anche dall'avvocato amministrativista Antonio Guantario, difensore di alcuni degli assegnatari. Per la cronaca, sono numerosi gli imprenditori e gli artigiani di Andria operanti nella zona Pip (tra via Trani e via Barletta) che da fine settembre hanno ricevuto dal Comune di Andria richieste di pagamento di ingenti somme, a quanto sembra dovute a titolo di conguaglio del corrispettivo già versato per la cessione delle aree destinate ad insediamenti produttivi. Nella lettera viene appunto sottolineato l'arrivo di queste richieste di pagamento di conguaglio relativo all'acquisizione dei lotti nell'ambito Pip: "In una molteplicità di casi, trattasi della seconda richiesta. Si ritiene che suddette richieste – sottolineano dal comitato - risultino ingiustificate ed illegittime, minando la continuità aziendale, considerando che sono pervenute nel bel mezzo di una pandemia mondiale con pesantissime ricadute su tutte le attività economiche".
"E' dovere delle imprese operanti sul territorio cercare un dialogo con l'Amministrazione comunale" e per questo propongono al Sindaco e ai due assessori al ramo di organizzare un incontro "al fine di aprire un confronto sul tema in questione. Tale incontro si appalesa assolutamente necessario, atteso che da una parte gli assegnatari vengono esposti senza limite di tempo a costanti pretese di pagamenti (che a nostro avviso risultano ingiustificate), dall'altra invece la zona risulta in totale stato di degrado, mancando in maniera assoluta i servizi e le necessarie manutenzioni, con la presenza di numerosi lotti ancora da assegnare. Pertanto con l'occasione si potrebbe discutere, nell'ottica della massima collaborazione tra imprese e pubblica amministrazione, di tutti i temi proposti dalle imprese insediate nell'area Pip, non solo per il definitivo assestamento finanziario del Piano, ma anche per lo sviluppo dell'area, delle imprese, dei servizi, delle urbanizzazioni e della economia cittadina immediatamente collegata".
Il Comitato invita "ad emanare le necessarie direttive agli Uffici affinché non sia avviata, ancorché illegittima, nessuna azione a carico delle imprese insediate nel Pip in merito alle richieste di conguaglio avanzate", e rimane attesa di una risposta.
Del caso in questione AndriaViva se ne è già occupata nell'ottobre scorso, sottolineando appunto la necessità di un confronto tra Comune e assegnatari, per cercare di dirimere la delicata situazione, questione tr l'altro avvallata anche dall'avvocato amministrativista Antonio Guantario, difensore di alcuni degli assegnatari. Per la cronaca, sono numerosi gli imprenditori e gli artigiani di Andria operanti nella zona Pip (tra via Trani e via Barletta) che da fine settembre hanno ricevuto dal Comune di Andria richieste di pagamento di ingenti somme, a quanto sembra dovute a titolo di conguaglio del corrispettivo già versato per la cessione delle aree destinate ad insediamenti produttivi. Nella lettera viene appunto sottolineato l'arrivo di queste richieste di pagamento di conguaglio relativo all'acquisizione dei lotti nell'ambito Pip: "In una molteplicità di casi, trattasi della seconda richiesta. Si ritiene che suddette richieste – sottolineano dal comitato - risultino ingiustificate ed illegittime, minando la continuità aziendale, considerando che sono pervenute nel bel mezzo di una pandemia mondiale con pesantissime ricadute su tutte le attività economiche".
"E' dovere delle imprese operanti sul territorio cercare un dialogo con l'Amministrazione comunale" e per questo propongono al Sindaco e ai due assessori al ramo di organizzare un incontro "al fine di aprire un confronto sul tema in questione. Tale incontro si appalesa assolutamente necessario, atteso che da una parte gli assegnatari vengono esposti senza limite di tempo a costanti pretese di pagamenti (che a nostro avviso risultano ingiustificate), dall'altra invece la zona risulta in totale stato di degrado, mancando in maniera assoluta i servizi e le necessarie manutenzioni, con la presenza di numerosi lotti ancora da assegnare. Pertanto con l'occasione si potrebbe discutere, nell'ottica della massima collaborazione tra imprese e pubblica amministrazione, di tutti i temi proposti dalle imprese insediate nell'area Pip, non solo per il definitivo assestamento finanziario del Piano, ma anche per lo sviluppo dell'area, delle imprese, dei servizi, delle urbanizzazioni e della economia cittadina immediatamente collegata".
Il Comitato invita "ad emanare le necessarie direttive agli Uffici affinché non sia avviata, ancorché illegittima, nessuna azione a carico delle imprese insediate nel Pip in merito alle richieste di conguaglio avanzate", e rimane attesa di una risposta.