Vademecun per una cittadinanza attiva, seconda Tappa
Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria, in collaborazione con il Movimento politico per l'unità
giovedì 10 settembre 2020
Eccoci al nostro secondo appuntamento con alcuni suggerimenti per vivere bene la fase che porta alle elezioni nella nostra Città. Certo spetterà a coloro che verranno eletti il compito di attuare il bene della nostra Città ma anche a noi cittadini occorre un di più di lungimiranza e di impegno nella corresponsabilità per le sorti della nostra amata Andria.
Conversando con gli altri
Quando parliamo con amici, colleghi, parenti, conoscenti, non puntiamo subito sul negativo, magari con frasi del tipo "sono tutti uguali", "non cambieranno mai", è "tutto uno schifo". Partiamo invece dalle necessità sociali, valorizzando le esperienze positive che conosciamo. Ogni considerazione positiva è già un piccolo antidoto contro la cattiva politica, perché provoca voglia di cambiamento, di impegno e non solo rabbia, smarrimento, disimpegno. E quando discutiamo, ascoltiamo gli altri senza pregiudizi, con mente e cuore, aperti, donando il nostro pensiero senza pensare di essere gli unici possessori della verità.
L'impegno civico
Alcuni si sono impegnati direttamente, entrando nel partito più vicino al proprio modo di pensare e magari candidandosi alle elezioni. Anche senza questo tipo di impegno però, possiamo avere a che fare con la politica in diversi modi come cittadini, come genitori, membri di associazioni. Collaboriamo con tutti, in particolare con gli amministratori di qualsiasi colore politico, avendo cura di "intessere relazioni" e "fare rete", non restando da soli.
Fraternità e dialogo
Si può iniziare a vivere la fraternità a partire dal proprio piccolo: ascoltando, donando le proprie idee e considerazioni, rispettando quello che la pensa diversamente, accettando di poter cambiare idea se l'altro ci dà ragioni adeguate a cui non pensavamo, Un tessuto sociale più fraterno esprimerà probabilmente politici più fraterni e onesti, perché se i cittadini pensano spesso male dei politici, anche i politici possono pensare che i cittadini siano tutti uguali e spinti solo dall'interesse particolare o personale, se non hanno una comunità fraterna che li circonda.
Conversando con gli altri
Quando parliamo con amici, colleghi, parenti, conoscenti, non puntiamo subito sul negativo, magari con frasi del tipo "sono tutti uguali", "non cambieranno mai", è "tutto uno schifo". Partiamo invece dalle necessità sociali, valorizzando le esperienze positive che conosciamo. Ogni considerazione positiva è già un piccolo antidoto contro la cattiva politica, perché provoca voglia di cambiamento, di impegno e non solo rabbia, smarrimento, disimpegno. E quando discutiamo, ascoltiamo gli altri senza pregiudizi, con mente e cuore, aperti, donando il nostro pensiero senza pensare di essere gli unici possessori della verità.
L'impegno civico
Alcuni si sono impegnati direttamente, entrando nel partito più vicino al proprio modo di pensare e magari candidandosi alle elezioni. Anche senza questo tipo di impegno però, possiamo avere a che fare con la politica in diversi modi come cittadini, come genitori, membri di associazioni. Collaboriamo con tutti, in particolare con gli amministratori di qualsiasi colore politico, avendo cura di "intessere relazioni" e "fare rete", non restando da soli.
Fraternità e dialogo
Si può iniziare a vivere la fraternità a partire dal proprio piccolo: ascoltando, donando le proprie idee e considerazioni, rispettando quello che la pensa diversamente, accettando di poter cambiare idea se l'altro ci dà ragioni adeguate a cui non pensavamo, Un tessuto sociale più fraterno esprimerà probabilmente politici più fraterni e onesti, perché se i cittadini pensano spesso male dei politici, anche i politici possono pensare che i cittadini siano tutti uguali e spinti solo dall'interesse particolare o personale, se non hanno una comunità fraterna che li circonda.