UO Emodinamica del Bonomo di Andria, denervazione renale per l'ipertenzione arteriosa resistente

Avviato l'innovativo programma per il trattamento dei pazienti con ipertensione non più controllata dalla sola terapia pluri-farmacologica

martedì 13 maggio 2025 14.32
L'Unità Operativa di Emodinamica del Bonomo di Andria, diretta dal dott. Giovanni Valenti, ha avviato un innovativo programma di denervazione renale per il trattamento dei pazienti con ipertensione arteriosa resistente. Nei giorni scorsi, infatti, sono state eseguite con successo le prime procedure su pazienti affetti, da tempo, da ipertensione arteriosa non più controllata dalla sola terapia pluri-farmacologica.

L'ipertensione arteriosa, presente in circa un terzo della popolazione adulta, è la più importante causa di mortalità e morbilità a livello globale: i capisaldi del trattamento sono rappresentati dalle modifiche dello stile di vita e dalla terapia farmacologica.
Dati recenti riportano come l'ipertensione arteriosa risulti misconosciuta fino al 50% dei pazienti ipertesi - che risultano quindi non trattati - e che una percentuale compresa tra il 5% ed il 15% dei pazienti trattati sia resistente al trattamento.

L'ipertensione resistente è definita dal riscontro di una pressione arteriosa superiore a 140/90 mmHg, nonostante l'uso di almeno tre farmaci antipertensivi al massimo dosaggio tollerato. La diagnosi di ipertensione resistente richiede l'esclusione delle diverse cause di ipertensione pseudo-resistente e di ipertensione secondaria. Il sistema simpatico svolge un ruolo fondamentale nella patogenesi dell'ipertensione essenziale, difatti l'attività simpatica risulta aumentata in molti pazienti affetti da ipertensione resistente. Il sistema simpatico renale è direttamente coinvolto nella regolazione della funzione renale e della pressione arteriosa, con diversi meccanismi tra loro sinergici.

"La denervazione renale – spiega il dott. Valenti - è una procedura mini-invasiva che viene effettuata, in sala angiografica, in sedazione profonda e dura all'incirca un'ora, prevede l'impiego di un dispositivo medico che fornisce energia a radiofrequenza mediante accesso attraverso l'arteria femorale. Attraverso tale accesso viene introdotto nelle due arterie renali un catetere (che poi viene rimosso) che esegue una ablazione tramite radiofrequenza del sistema simpatico renale. Tale procedura, che rappresenta un importante progresso nella terapia dell'ipertensione arteriosa ed è oggi per la nostra Asl un elemento distintivo, innovativo e di prestigio, è efficace e sufficientemente sicura".

"Essenziale per garantire una corretta identificazione dei pazienti potenziali candidati a procedura di denervazione renale - afferma il responsabile dell'Unità Operativa di Emodinamica del Bonomo – un'azione congiunta fra medici di Medicina generale, specialisti ospedalieri e del territorio (cardiologo, nefrologo, endocrinologo, internista, anestesista etc) e centri di riferimento accreditati. La corretta gestione clinica di tali pazienti può, infatti, avere ripercussioni importanti sia da un punto di vista clinico che economico-sanitario, riducendo a medio-lungo termine il rischio di complicanze cardio-cerebro vascolari, più frequenti in questa popolazione di pazienti".