Un mare di plastica: ognuno di noi faccia la sua parte

Una riflessione di Riccardo Moschetta, volontario di 3Place, a seguito di un clean-up in una spiaggia di Pulsano

martedì 26 aprile 2022 12.28
Il cambiamento passa non solo dalle decisioni delle istituzioni, ma soprattutto dalle nostre azioni quotidiane. È il messaggio che ha voluto trasmettere il concittadino andriese Riccardo Moschetta, volontario dell'associazione 3Place, a seguito di un clean-up in una spiaggia di Pulsano: «Ieri mattina mi sono imbattuto nel grande problema che affligge ormai tutte le nostre spiagge di questo periodo: dopo le mareggiate le spiagge sono piene di rifiuti, piene di plastica. E non importa che quella spiaggia, a Pulsano, in provincia di Taranto, fosse a 2 ore da casa mia (Andria, nord di Bari), dal mio territorio...cosa che magari ci porterebbe a pensare che quella spiaggia non ci appartiene. Ogni pezzettino del pianeta appartiene a tutti noi! E non importa che non avevo con me nemmeno un sacco per la raccolta dei rifiuti. E non importa se sei da solo, e quanto tempo dedichi all'azione. Ciò che importa era cercare di liberare quel pezzo di spiaggia da quanta più plastica possibile, nei limiti delle attrezzature in possesso.

Così ho trovato un secchio tra i vari rifiuti ed ho cominciato a raccogliere plastiche: flaconi e contenitori di plastica; facendo attenzione a leggere le etichette o qualcosa che potesse darci qualche info sulla loro provenienza. E così, come spesso mi capita, le provenienze o paesi di produzione dei flaconi sono tra le più disparate: La cosa triste è che non sono riuscito a pulire tutta la spiaggia, ma a liberarla solo da una piccolissima parte dei rifiuti presenti. Tutto ciò ci deve portare a riflettere sui nostri stili di vita ormai insostenibili per il pianeta: utilizziamo ancora tanti prodotti e cibo in contenitori di plastica, che dopo il loro utilizzo finiscono per essere o bruciati, in discarica o abbandonati in ambiente. Secondo il report OCSE solo il 9% dei rifiuti di plastica viene effettivamente riciclato, mentre il 19% viene incenerito e circa 50% finisce in discariche controllate. Il restante 22%, invece, viene direttamente abbandonato in discariche a cielo aperto, bruciato o gettato nell'ambiente. Dobbiamo riflettere su come e cosa possiamo fare nel nostro piccolo, nel nostro quotidiano, per contrastare il fenomeno della sovrapproduzione di rifiuti e di plastica, salvaguardando il nostro pianeta e la nostra salute. Un rifiuto abbandonato in ambiente ci torna sempre indietro, sottoforma originaria o di microplastiche che vengono poi ingerite dai pesci, che muoiono, o che noi stessi mangiamo.

Noi continueremo a sensibilizzare con le nostre azioni tentando di smuovere quante piu' coscienze possibili. Condivideremo le foto e consegneremo i rifiuti al Museo dei Rifiuti MoWaste».
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