Squilibrio da 77 mln di euro, Giorgino: "Non sono debiti liquidi"
L'ex sindaco parla dopo l'approvazione del rendiconto 2018
domenica 1 settembre 2019
17.59
"Niente di nuovo rispetto a quanto già programmato". Anzi dai dati diffusi dal Comune, a seguito dell'approvazione del rendiconto di gestione, emerge per Nicola Giorgino una riduzione del disavanzo di amministrazione. Torna parlare l'ex sindaco di Andria per fare alcune precisazioni e commentare la situazione economico finanziaria attuale, a 4 mesi dalla caduta dell'amministrazione di centrodestra che ha guidato dal 2010.
"Quando parliamo di disavanzo di amministrazione che viene esplicitato nella somma di 77mln di euro, bisogna far capire a tutti quanti che, i 77 mln di euro non sono debiti liquidi che vanno ripianati. Sono 43,5mln di euro rinvenienti dal riaccertamento dei residui effettuati nel 2015 per la manovra di austerità che aveva fatto il governo nazionale sulla spinta della Commissione europea. Tutti gli enti locali erano stati costretti a riaccertare i residui per cui è emerso un disavanzo tecnico che chiaramente contabilmente va ripianato ma non è un debito liquido che deve essere resistuito".
"Il resto rinviene dai debiti fuori bilancio, come abbiamo sempre detto che abbiamo pagato ed è venuta meno la liquidità. Pertanto emerge che intanto è stata approvata la gestione del 2018 con la riduzione del debito, la riduzione della spesa personale, aumento delle entrate in virtù di tutte le attività che sono state poste in essere sia di intensificazione degli uffici tributi con l'incrocio dei dati che aveva avviato l'ex assessore Lullo con la struttura tecnica e mi auguro che si stia proseguendo in quella direzione perché l'ufficio tributi, avevamo detto, diventa centrale e l'aumento delle entrate testimonia questa attività che era stata fatta nel 2018".
Giorgino sottolinea anche la riduzione della spesa corrente rispetto a 10 anni fa, basti vedere i bilanci dal 2009 in poi e commenta che "se la situazione fosse peggiorata, a differenza di quanto dice qualcuno, anche l'onorevole D'Ambrosio, io credo che il commissario prefettizio che è un organo terzo quindi un organo di governo, non avrebbe destinato delle somme per degli eventi culturali o non avrebbe fatto una programmazione del personale in cui va ad impegnare delle somme con l'assunzione di due dirigenti tecnici a tempo determinato che comunque in 1 anno hanno un costo di 110 mila euro lordi o altre programmazioni. E' evidente che la situazione di liquidità che va ripristinata, come abbiamo sempre detto, e anche lì c'erano una serie di attività che erano state poste in essere, in primis la transazione con Italgas dove nell'ultimo incontro, aprile 2019, Italgas era pronta a definire in tempi abbastanza celeri. Mi auguro che questo possa accadere nel più breve tempo possibile perché il rientro di quella liquidità serve in modo preponderante insieme al fondo di rotazione e con la procedura di riequilibrio a ripristinare la normalità dell'ente", conclude Giorgino.
"Quando parliamo di disavanzo di amministrazione che viene esplicitato nella somma di 77mln di euro, bisogna far capire a tutti quanti che, i 77 mln di euro non sono debiti liquidi che vanno ripianati. Sono 43,5mln di euro rinvenienti dal riaccertamento dei residui effettuati nel 2015 per la manovra di austerità che aveva fatto il governo nazionale sulla spinta della Commissione europea. Tutti gli enti locali erano stati costretti a riaccertare i residui per cui è emerso un disavanzo tecnico che chiaramente contabilmente va ripianato ma non è un debito liquido che deve essere resistuito".
"Il resto rinviene dai debiti fuori bilancio, come abbiamo sempre detto che abbiamo pagato ed è venuta meno la liquidità. Pertanto emerge che intanto è stata approvata la gestione del 2018 con la riduzione del debito, la riduzione della spesa personale, aumento delle entrate in virtù di tutte le attività che sono state poste in essere sia di intensificazione degli uffici tributi con l'incrocio dei dati che aveva avviato l'ex assessore Lullo con la struttura tecnica e mi auguro che si stia proseguendo in quella direzione perché l'ufficio tributi, avevamo detto, diventa centrale e l'aumento delle entrate testimonia questa attività che era stata fatta nel 2018".
Giorgino sottolinea anche la riduzione della spesa corrente rispetto a 10 anni fa, basti vedere i bilanci dal 2009 in poi e commenta che "se la situazione fosse peggiorata, a differenza di quanto dice qualcuno, anche l'onorevole D'Ambrosio, io credo che il commissario prefettizio che è un organo terzo quindi un organo di governo, non avrebbe destinato delle somme per degli eventi culturali o non avrebbe fatto una programmazione del personale in cui va ad impegnare delle somme con l'assunzione di due dirigenti tecnici a tempo determinato che comunque in 1 anno hanno un costo di 110 mila euro lordi o altre programmazioni. E' evidente che la situazione di liquidità che va ripristinata, come abbiamo sempre detto, e anche lì c'erano una serie di attività che erano state poste in essere, in primis la transazione con Italgas dove nell'ultimo incontro, aprile 2019, Italgas era pronta a definire in tempi abbastanza celeri. Mi auguro che questo possa accadere nel più breve tempo possibile perché il rientro di quella liquidità serve in modo preponderante insieme al fondo di rotazione e con la procedura di riequilibrio a ripristinare la normalità dell'ente", conclude Giorgino.