Solo per amore

Riflessione di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria

lunedì 6 marzo 2023
Da domani, la mia scrivania sarà libera da tanti fogli di appunti, sarà più sgombra di libri per consultazioni, e su di essa matite e penne non saranno più sparpagliate…Insomma: sarà più ordinata e armoniosa. Chiuderò con amore per un po' il computer, perché scrivania e computer anch'essi hanno contribuito a ché io potessi scrivere storie di amicizia, di bellezza, di piccole gioie, di piccoli o grandi dolori.

Solo per amore! «Per ogni cosa c'è il suo momento – leggiamo nel Qoelet –, un tempo per parlare e un tempo per tacere». C'è un tempo per correre e un tempo per fermarsi. Per me questo è il tempo di "rallentare": per un respiro più profondo dell'anima, per ascoltare un po' più di silenzio, per un incontro con chi mi sfiora accanto meno frettoloso, per coltivare una nuova intensità nella preghiera per poi innervare con essa ogni aspetto della vita, dal lavoro, alla politica, alla vita familiare. Insomma: "rallentare" un po'sì, ma per poi rimescolarsi fra tutti, "uomo accanto a uomo… perdersi nella folla per informarla di divino" e, nel contempo, dividere col prossimo l'onta, la fame, le percosse, le brevi gioie" (Chiara Lubich).

Solo per Amore! In questi ultimi anni sono oltre 190 gli articoli affidati a vari giornali e almeno 50 i componimenti raccolti (tra poesie e canzoni). Tutto avrei voluto raccogliere subito in un libro, affascinato da ciò che di essi e dello scrivere dicono grandi figure. "Prendi un libro nelle tue mani come il Giusto Simeone prese il Bambino Gesù fra le braccia per reggerlo e baciarlo" (Tommaso da Kempis).

"I libri sono i migliori amici dell'uomo, suoi strumenti di lavoro; la sua distrazione, la sua gioia, passione, vita; e la sua biblioteca è per lui un paradiso, luogo di delizie, d'effusione, di contemplazione, tabernacolo dei suoi pensieri. Quando si ha un giardino con una biblioteca non manca più nulla" (Cicerone). E' un ideale fruttato direttamente dallo spirito umano, se Confucio soleva chiedere a Dio due sole cose: "una casa piena di libri e un giardino pieno di fiori".

Da quel tempo – commenta uno scrittore – non sono stati pochi i filosofi e i poeti che han paragonato i libri ai fiori…ché i libri erano messi accanto alle cose sacre. E Tommaso Moro voleva che la letteratura mondana divenisse "strada alla contemplazione del paradiso". E non ultimo, il Servo di Dio Igino Giordani, che riteneva lo scrivere "la più alta forma di sacerdozio regale e un mezzo per diffondere santità".

Già, anche Giordani: scrittore, giornalista, agiografo, deputato di Pace. E' proprio da lui che maggiormente ho attinto la passione per lo scrivere. Perciò chi leggerà quanto scritto da me, si troverà a sorseggiare, qua e là, pensieri suoi; "pensieri di fuoco", dal cui calore, forza e passione è nato per lui un nome nuovo: Foco! Solo per amore! Sì, perché alla fine della vita rimane solo l'Amore.