Sanità pugliese: cresce il malcontento tra i dipendenti della Asl Bt per i mancati buoni pasto

Alcune sigle sindacali avviano azioni legali per sanare una disparità che in Puglia penalizza solo alcuni

mercoledì 22 ottobre 2025 14.00
Mentre in alcune aziende sanitarie della Puglia si compiono passi avanti nel riconoscimento dei diritti ai lavoratori, in altri territori cresce il malcontento. È il caso della Asl Bt, dove i dipendenti esprimono forte disappunto alla luce della recente intesa raggiunta dalla Asl di Foggia, circa l'erogazione dei buoni pasto, destinati a sostituire il servizio mensa.

L'accordo, dal valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, prevede l'emissione di oltre un milione di buoni pasto validi per il biennio 2024-2025, con un contributo aziendale di 5,28 euro su un valore nominale di 6,60 euro per ogni ticket. A gestire il servizio sarà la Pellegrini SpA, azienda aggiudicataria della fornitura.

Una misura che, tuttavia, non trova corrispondenza nella sesta provincia pugliese, dove i lavoratori della Asl Bt continuano a non beneficiare né di buoni pasto né di un servizio mensa aziendale. Una disparità sempre più evidente, soprattutto se si considera che simili agevolazioni sono previste anche in altri contesti regionali e negli Istituti di Ricerca pubblici.

Il malcontento dei dipendenti, acuito dalla percezione di un trattamento iniquo rispetto ad altri colleghi pugliesi, ha già portato alcune sigle sindacali – tra cui FIALS e CGIL – ad attivarsi sul piano legale. Centinaia gli atti formali di diffida e le interruzioni dei termini di prescrizione notificati alla Direzione Generale della Asl Bt di via Fornaci ad Andria, con l'obiettivo di ottenere il riconoscimento retroattivo del diritto.

Non sono mancati nemmeno ricorsi pilota, ora al vaglio del Giudice del Lavoro, che potrebbero aprire la strada a una definizione più chiara della questione sul piano giuridico. Intanto, tra i lavoratori della sanità pubblica della Bat cresce la richiesta di equità e dignità nei trattamenti.