Parte la mobilitazione: quattro presidi permanenti ad Andria

All'esterno della Città diverse vie interessate con la distribuzione di materiale informativo

lunedì 9 dicembre 2013 8.59
A cura di Stefano Massaro
Da oggi vi saranno quattro presidi permanenti nella Città di Andria per la mobilitazione generale nazionale che coinvolge numerose associazioni nazionali e cittadine. Obiettivo della manifestazione spontanea è quello di sensibilizzare l'intera Italia partendo da un disagio condiviso tra lavoratori e cittadini. I presidi permanenti sono stati allestiti in Piazza Catuma, con esposizione di cartelli e slogan riportanti frasi e pensieri liberamente espressi dagli aderenti, Piazza Municipio area antistante sede Movimento Indipendente, Viale Crispi angolo Corso Cavour, Via Cafaro angolo Via Pisani. Ieri sera un intoppo al presidio di Viale Crispi dove le bandiere italiane posizionate assieme ai manifesti sono state rimosse dopo poco da gruppi di ragazzi non essendo il presidio controllato.

All'esterno della Città, poi, con la distribuzione di volantini e materiale informativo sono interessate la Strada Provinciale (ex. 98) per Corato (area nei pressi antistante impianto distribuzione carburanti), Strada Provinciale per Canosa (area prima dell'impianto di distribuzione carburanti), Strada Statale 170 per Barletta nei pressi del casello autostradale, Via Barletta (area antistante ingresso mercato Generale Ortofrutticolo), Via Madonna dei Miracoli nei pressi del palazzo della Provincia in piazza San Pio X (ambo i sensi), Via Trani all'altezza dell'imbocco della tangenziale Est e di Via vecchia Bisceglie, Via SS. Salvatore (area accesso tangenziale).

Uno dei dieci coordinatori nazionali dei Gruppi ed Associazioni aderenti, l'andriese Giovanni Di Ruvo, ha dichiarato: «Dopo anni, anzi dopo decenni di assoluto mutismo nel quale era stata relegata l'opinione pubblica da parte di intere classi politiche e dirigenti inadeguate che hanno ammazzato la democrazia in Italia, questa è l'occasione storica e forse unica ed irripetibile per esprimere quel pensiero comune di dissenso verso un sistema ormai in definitivo ed irreversibile declino. Sono sicuro – ha detto Di Ruvo – che l'Italia è un paese pronto, prontissimo per una civica e pacifica ribellione che faccia definitivamente decadere qualsiasi potere autoreferenziale che i politici si sono attribuiti e che ha portato al declino di un'intera Nazione che era tra le più affascinanti del Mondo».