Misterioso Grido…in tempi angosciosi
Riflessioni di Gennaro Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
martedì 13 ottobre 2020
07.30
Pensavo e paragonavo la Pandemia ad un misterioso "Grido di dolore" che si leva da tutta la terra, Grido che mi ha riportato alla mente quello di Cristo sulla Croce: "Dio, mio, Dio, mio, perché mi hai abbandonato?". Coincidenza, alcuni amici che hanno acquistato l' "Antologia di pensieri del Servo di Dio Igino Giordani" – da me curato per il 40° anniversario della sua morte – mi chiedono perché tra i primi capitoli di detta Antologia, c'è proprio quello che accenna al Grido di Cristo Crocifisso e Abbandonato. Grato alla disponibilità che da sempre trovo negli amici del Quotidiano "Andria Viva", qui di seguito posso solo accennare che, insieme all'unità, il Grido di Gesù che si è sentito abbandonato dal Padre è la Parola-chiave dell'esperienza di Chiara Lubich e del Movimento dei Focolari da lei fondato a Trento nel 1943 mentre la guerra infuriava tutta d'intorno. Pertanto, per oggi, mi limito a pubblicare solo qualche pensiero di autori vari sperando che, in questi momenti angosciosi, possa favorire un momento di riflessione e la fiducia che sotto qualsiasi sofferenza può essere già all'opera la Risurrezione.
PENSIERI
"Non finiremo mai di indagare l'abisso di questo mistero. E' tutta l'asprezza di questo paradosso che emerge nel Grido di dolore, apparentemente disperato, che Gesù leva dalla croce. E' possibile immaginare uno strazio così grande, un'oscurità più densa?". (Papa Woytila in: Novo Millennio Ineunte n: 25)
Nientemeno Confortare Dio…in tempi angosciosi
"Mio Dio, sono tempi tanto angosciosi. (…) Ti prometto una cosa, Dio, soltanto una piccola cosa: cercherò di non appesantire l'oggi con i pesi delle mie preoccupazioni pe il domani – ma anche questo richiede una certa esperienza. Ogni giorno ha già la sua parte. Cercherò di aiutarti affinchè tu non venga distrutto dentro di me. (…) Una cosa, però, diventa sempre più evidente per me, e cioè che tu non puoi aiutare noi, ma che siamo noi a dover aiutare te, e in questo modo aiutiamo noi stessi. L'unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e anche l'unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. E forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini.
Sì, mio Dio, sembra che tu non possa far molto per modificare le circostanze attuali, ma anch'esse fanno parte di questa vita.
Io non chiamo in causa la tua responsabilità, più tardi sarai tu a dichiarare responsabili noi. E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all'ultimo la tua casa in noi". (E. Hillesum, Diario 1941-1943)
"Se ti tornano a crocifiggere, chi è messo in croce, -- con paure e supplizi – è la stessa umanità; se il cielo torna a oscurarsi e dai suoi fondamenti il mondo è scosso, siamo noi che ci perdiamo e la terra ci manca sotto i piedi. Fa fiorire sull'orizzonte nero un filo di serenità. Risorgi presto nel cuore di tutti". (Igino Giordani in: Il sangue di Cristo pagina 177).
PENSIERI
"Non finiremo mai di indagare l'abisso di questo mistero. E' tutta l'asprezza di questo paradosso che emerge nel Grido di dolore, apparentemente disperato, che Gesù leva dalla croce. E' possibile immaginare uno strazio così grande, un'oscurità più densa?". (Papa Woytila in: Novo Millennio Ineunte n: 25)
Nientemeno Confortare Dio…in tempi angosciosi
"Mio Dio, sono tempi tanto angosciosi. (…) Ti prometto una cosa, Dio, soltanto una piccola cosa: cercherò di non appesantire l'oggi con i pesi delle mie preoccupazioni pe il domani – ma anche questo richiede una certa esperienza. Ogni giorno ha già la sua parte. Cercherò di aiutarti affinchè tu non venga distrutto dentro di me. (…) Una cosa, però, diventa sempre più evidente per me, e cioè che tu non puoi aiutare noi, ma che siamo noi a dover aiutare te, e in questo modo aiutiamo noi stessi. L'unica cosa che possiamo salvare di questi tempi, e anche l'unica che veramente conti, è un piccolo pezzo di te in noi stessi, mio Dio. E forse possiamo anche contribuire a disseppellirti dai cuori devastati di altri uomini.
Sì, mio Dio, sembra che tu non possa far molto per modificare le circostanze attuali, ma anch'esse fanno parte di questa vita.
Io non chiamo in causa la tua responsabilità, più tardi sarai tu a dichiarare responsabili noi. E quasi a ogni battito del mio cuore, cresce la mia certezza: tu non puoi aiutarci, ma tocca a noi aiutare te, difendere fino all'ultimo la tua casa in noi". (E. Hillesum, Diario 1941-1943)
"Se ti tornano a crocifiggere, chi è messo in croce, -- con paure e supplizi – è la stessa umanità; se il cielo torna a oscurarsi e dai suoi fondamenti il mondo è scosso, siamo noi che ci perdiamo e la terra ci manca sotto i piedi. Fa fiorire sull'orizzonte nero un filo di serenità. Risorgi presto nel cuore di tutti". (Igino Giordani in: Il sangue di Cristo pagina 177).