Mercato ortofrutticolo affidato in gestione, la lettera del Comune spiazza i grossisti

Nel pomeriggio riunione operativa presso la sede di Confcommercio Andria

giovedì 11 luglio 2019
Da un lato prendono atto della comunicazione, dall'altro chiedono però che si faccia subito chiarezza. Un gruppo di grossisti del Mercato Generale Ortofrutticolo ad Andria commenta così la lettera che il Comune gli ha inviato per spiegare che l'amministrazione ha intenzione di affidare in gestione la struttura di via Barletta. Nella missiva a firma del direttore del mercato e del dirigente del settore Giuseppe Borgia si richiede la disponibilità di massima tramite un riscontro.

"Abbiamo letto questa lettera ma dobbiamo riunirci per capire come muoverci, anche consultando la nostra associazione di categoria, la Confcommercio", spiega Nicola Rendine, il titolare di "Natura & Qualità", azienda che dal 1991 è presente ogni giorno nel mercato.

"Serve che il Comune ci dia delle delucidazioni in merito", aggiunge Nicola Colasuonno, altro storico grossista ortofrutticolo "perché è necessario comprendere i costi di gestione della struttura e quali le condizioni messe sul tavolo dall'Ente". Potrebbe trattarsi infatti della copertura dei costi relativi al personale, alla manutenzione e alla pulizia del mercato. O forse di una compartecipazione. Attualmente ci sono grossisti che pagano un fisso mensile di circa 500 euro per essere presenti nel mercato.
Quella inviata dal Comune è una sorta di manifestazione d'intenti per sondare eventuali disponibilità in forma singola o associata al fine di sollevare il Comune da questa amministrazione diretta.

Si tratta di una mossa che spiazza alcuni grossisti e che arriva a poco più di un mese da un'altra doccia fredda quella cioè dall'aumento delle tariffe e dei pedaggi che in alcuni casi sono addirittura triplicati. Un salasso che nelle scorse settimane ha portato gli operatori ad aderire alla protesta silenziosa organizzata dalla Confcommercio e dalla Confesercenti nella quale il mercato per tre giorni è rimasto semi vuoto, senza trattative e senza compravendite. Ricordiamo solo che gli aumenti sono stati decisi nel novembre del 2018 dall'amministrazione di centro destra guidata da Nicola Giorgino e sono entrare nel piano di riequilibrio finanziario chiamato a rimettere i conti a posto dopo il pre-dissesto.