Mercato del lunedì ad Andria: nessuna intesa per lo spacchettamento
La soluzione pensata dalla gestione commissariale non piace alle associazioni di categoria
lunedì 25 maggio 2020
Nessuna intesa per lo spacchettamento del mercato settimanale del lunedì ad Andria in tre zone diverse.
Le Associazioni di Categoria tutte, sedute al Tavolo Tecnico del comune di Andria, da CNA a CasAmbulanti; da Batcommercio2010 a FIVA fino a Federcommercio passando per Unibat e Confcommercio e altre, hanno contestato la scelta della gestione straordinaria di smembrare il mercato settimanale del lunedì.
"Soluzione inaccettabile, neppure contemplata nella pianificazione cittadina del commercio sulle aree pubbliche", scrivono le associazioni di categoria.
"Tale soluzione sarebbe peraltro impraticabile, sia perché le altre due aree individuate unilateralmente dal comune di Andria non sono idonee per il Settore Alimentare, avendo l'amministrazione comunale precedente fatto scempio di un mare di denaro pubblico utilizzato invano per attrezzarle senza mai utilizzarle, sia perché non esistono i tempi tecnici per procedere con gli adempimenti di legge. Infatti l'assegnazione per legge con graduatoria degli aventi diritto farebbe restare la città di Andria almeno per altri due mesi senza mercato e la soluzione sarebbe altresì illegittima perché Andria è tutt'oggi priva del Documento Strategico del Commercio, anche in questo caso a causa della scellerata gestione amministrativa del comune con i privilegiati che hanno fatto perdere alla città almeno un decennio invano, vanificando anche opportunità di utilizzo di fondi pubblici per tale Pianificazione. Uno sfacelo consumatosi tra mala politica e polisindacalismo asservito", concludono.
Le Associazioni di Categoria tutte, sedute al Tavolo Tecnico del comune di Andria, da CNA a CasAmbulanti; da Batcommercio2010 a FIVA fino a Federcommercio passando per Unibat e Confcommercio e altre, hanno contestato la scelta della gestione straordinaria di smembrare il mercato settimanale del lunedì.
"Soluzione inaccettabile, neppure contemplata nella pianificazione cittadina del commercio sulle aree pubbliche", scrivono le associazioni di categoria.
"Tale soluzione sarebbe peraltro impraticabile, sia perché le altre due aree individuate unilateralmente dal comune di Andria non sono idonee per il Settore Alimentare, avendo l'amministrazione comunale precedente fatto scempio di un mare di denaro pubblico utilizzato invano per attrezzarle senza mai utilizzarle, sia perché non esistono i tempi tecnici per procedere con gli adempimenti di legge. Infatti l'assegnazione per legge con graduatoria degli aventi diritto farebbe restare la città di Andria almeno per altri due mesi senza mercato e la soluzione sarebbe altresì illegittima perché Andria è tutt'oggi priva del Documento Strategico del Commercio, anche in questo caso a causa della scellerata gestione amministrativa del comune con i privilegiati che hanno fatto perdere alla città almeno un decennio invano, vanificando anche opportunità di utilizzo di fondi pubblici per tale Pianificazione. Uno sfacelo consumatosi tra mala politica e polisindacalismo asservito", concludono.