La villetta comunale di via Sant’Angelo dei Ricchi ancora "ostaggio" dei vandali

L’incuria e la pessima educazione di tanti ragazzi continuano a provocare il degrado della città

lunedì 28 maggio 2018 14.30
A cura di Riccardo Di Pietro
Ad alzare la voce sulle condizioni dell'area giochi dello spazio pubblico di Via Sant'Angelo -muniti di macchina fotografica per raccoglierne le prove-, sono stati questa volta i genitori dei bimbi che frequentano gli spazi attrezzati, meta di molte famiglie, che dall'inizio dell'anno non possono più usufruire di questa zona relax chiusa per insicurezza.

La mancanza di controlli agevola la "voglia" di rompere tutto, senza alcuna giustificazione, portando avanti la barbarie perpetrata contro le giostrine e mattonelle antiscivolo dell'area attrezzata per i bambini.

Al tal proposito, non si può non far emergere l'assenza di valori morali, di rispetto della cosa pubblica, di educazione (che dovrebbe essere data dalla famiglia e dalla scuola sin dalla più giovane età), che portano a compiere questi atti di noncuranza e meschinità da parte di giovani incivili, che non hanno di meglio che sfogare la propria ignoranza e apatia contro le giostrine. Gesti di insano vandalismo che pongono in cattiva luce l'intera comunità andriese.

In questi casi è d'obbligo augurarsi che cresca sempre più il rispetto per l'arredo urbano, allontanando vicende di inciviltà e barbarie che spesso neutralizzano i sacrifici e i lavori che tutti quanti compiono, con i soldi pubblici, per migliorare la qualità della vita e la fruibilità del territorio.

Alcuni genitori suggeriscono quindi all'Amministrazione comunale, oltre al ripristino del decoro dell'area giochi, di effettuare maggiori controlli anche con l'installazione di telecamere di videosorveglianza, affinché questi ragazzi possano essere individuati e, imputando loro le spese per il ripristino di tali beni, capire il motivo dell'incivile gesto che hanno compiuto, soprattutto nei confronti delle persone che ogni giorno trascorrono serenamente le giornate al suo interno.

Il bene pubblico è di tutti: il rispetto delle regole è alla base della minima convivenza civile.
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