La vertenza dei lavoratori dell'Asa di Andria sul tavolo regionale

Il consigliere regionale Sabino Zinni: "La Regione sta provando a risolvere problemi causati dall'amministrazione Giorgino"

sabato 7 marzo 2020 11.43
"La situazione dei 16 autisti del trasporto pubblico di Andria che rischiano il posto di lavoro, è sul tavolo dell'Assessore Regionale ai Trasporti Giannini già da un pezzo".

Lo assicura in un suo post, il consigliere regionale Sabino Zinni.

"Anche in questo caso, è bene ribadirlo, la Regione sta provando a risolvere problemi causati dall'amministrazione Giorgino. Detto questo, stiamo seguendo la vicenda molto da vicino, in costante dialogo con l'assessore Giannini, il quale ha dato la massima disponibilità per risolvere nel migliore dei modi questa situazione. Spero solo che ci sia la stessa intenzione anche da parte dell'Asa, l'azienda dei trasporti, che ha ritenuto d'inviare la lettera di licenziamento mentre i colloqui fra le parti erano già in corso, cosa che sa tanto di mossa tattica, più che volta a trovare una soluzione dignitosa per tutti", chiarisce il consigliere regionale Sabino Zinni.

Una vicenda lavorativa, conviene ricordarlo, la cui svolta drammatica, come del resto altre di uguale argomento legate alle note difficoltà finanziarie del Comune di Andria, vedasi cooperative sociali, si è avuta lo scorso 3 marzo, quando l'Asa comunicava alle istituzioni interessate ed ai sindacati, che "poiché non sono previste risorse per i servizi minimi aggiuntivi a carico dell'Ente, a decorrere dal 01/07/2020, come espressamente comunicato con lettera del 24/02/2020 da parte del Commissario Straordinario si vede costretta alla procedura di Licenziamento Collettivo" si procederà con il licenziamento di 16 unità.

E nella stessa lettera si aggiungeva come non è stato nemmeno possibile "adottare soluzioni alternative per scongiurare la risoluzione dei rapporti di lavoro di cui alla presente comunicazione".
Pertanto l'Asa concludeva che "sempre in considerazione della criticità della situazione descritta, non sono possibili misure di sostegno dirette a fronteggiare le conseguenze sul piano sociale dei licenziamenti collettivi programmati. Si precisa, altresì, che la scrivente non corrisponde al personale attribuzioni patrimoniali ulteriori diverse da quelle già previste dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Di quanto sopra viene data comunicazione ai fini e per gli effetti della procedura prevista dall'art.4 della legge 223 del 1991 manifestando, sin d'ora, la più ampia disponibilità ad un corretto e trasparente confronto sindacale, al fine di una compiuta verifica congiunta della situazione tale da consentire l'adozione dei conseguenti provvedimenti".