L’Università riparte: cosa richiederà il lavoro del futuro?

Il futuro sarà nella meccatronica e nella digital transformation

mercoledì 9 settembre 2020 11.34
Secondo il Miur, il periodo 2019-2023 ha visto e vedrà una richiesta maggiore di laureati in cinque ambiti disciplinari: medico-sanitario, economico, ingegneristico, giuridico e infine insegnamento e formazione. È altrettanto importante però, guardare in prospettiva e analizzare la digital transformation che stiamo vivendo e che molto probabilmente inciderà sul mondo del lavoro e anche sulle università.

175 mila unità fra medici e personale sanitario fino al 2023: ambito medico sempre richiesto
Nel quinquennio 2019-2023, secondo il Miur, sono ancora le discipline classiche a essere considerate le più promettenti per il futuro in Italia, ma probabilmente non sarà così per molto e il trend virerà verso discipline considerate "del futuro". Al momento, in Italia l'ambito disciplinare più scelto dai diplomati per intraprendere un percorso universitario è quello medico-sanitario. Questo settore è seguito soltanto dal settore di studi economici, che sempre secondo il Miur vedrà impiegate oltre 150 mila unità. La tendenza della scelta del corso di studi potrà però già iniziare a cambiare dal 2022, vista e considerata la portata della crescita del business delle nuove tecnologie. Già da diversi anni, in effetti, sono nate realtà come la Apple Developer Academy patrocinata dall'Università Federico II di Napoli, o anche quello del Politecnico di Milano, PoliHUB, considerato fra i primi 20 al mondo tanto eccellente da ricevere un premio nel 2018 direttamente dall'associazione svedese Ubi, organismo che ha nella propria mansione quella di misurare appunto le performance degli incubatori universitari, che confermano quanto il mondo universitario guardi alla new technology con un interesse particolare. Come tutti i sistemi formativi esistenti al mondo, anche quello italiano dovrà, oltre a mantenere alto il proprio standard per discipline già affermate e ampiamente riconosciute, prepararsi ai cambiamenti che il mondo del lavoro porterà nei prossimi anni. Senza alcun dubbio la più grande trasformazione la stiamo vivendo attualmente e si tratta della "digitalizzazione", concetto ampio, ma che si racchiude nella possibilità di un mondo iper-connesso e dove non esistono quasi più limiti di comunicazione, di transazioni, di intrattenimento.


Digital transformation, Eco sostenibilità, "meccatronica e robotica": il futuro
Da pochi anni è stata rilasciata anche la prima forma di moneta creata direttamente su e per internet: il Bitcoin. Dunque, staremo a vedere dove potrà arrivare il settore delle nuove tecnologie, dell'informatica, delle applicazioni multimediali. Uno dei settori in cui le aziende saranno particolarmente attive nella ricerca di personale qualificato sarà proprio quello che concerne competenze digitali e informatiche. Secondo Forbes saranno all'incirca fra 275 mila e 325 mila i lavoratori ricercati dalle imprese del settore digitale, con professionalità specifiche. Come non potrebbe essere altrimenti: è chiaramente uno degli ambiti non solo più in crescita, ma maggiormente in salute e dove vengono fatti investimenti importanti. Un esempio può venirci alla mente se ci soffermiamo anche un solo istante a pensare al business dell'intrattenimento. Partendo dai siti di passatempo ludico che garantiscono decine e decine di giochi e centinaia di varianti fra tavoli da poker, slot e promozioni come www.casinos.it, passando per piattaforme di contenuti multimediali come Netflix o Amazon Prime, capaci di offrire migliaia di film e serie TV, fino ad arrivare alle più seguite piattaforme di streaming per seguire sport quali il calcio e il basket, ci si rende conto di quanta richiesta di professionalità legate al mondo del digitale ci sia e di quanta ce ne sarà in futuro. Anche per ciò che concerne l'eco sostenibilità si prevedono numeri positivi in vista degli iscritti a facoltà legate al rispetto dell'ambiente: fra 500 mila e 600 mila lavoratori ricercati in prospettiva, non sono da meno i settori di meccatronica e robotica, che prevedono assunzioni per quasi 100mila professioni specializzate in tutto ciò che riguarda robot, intelligenza artificiale e microchip.

Il panorama del mondo digitale è vasto e per certi versi ancora inesplorato. Le nuove tecnologie hanno trasformazioni talmente celeri da far fatica a seguirle tutte e per questo anche le università italiane dovranno tenere il passo di questa evoluzione che sarà certamente protagonista dei prossimi decenni.